di Vanni Capoccia

Flavia Perina su Linkiesta ha scritto un articolo nel quale esalta l’operato della Presidente Tesei che, secondo lei, è alla guida “dell’unica Regione che affronta la seconda ondata con raziocinio” ed elaborando “una risoluzione alla lotta al virus insieme all’opposizione, ha attivato tutti i posti di terapia intensivi previsti”.
Partire da una regione come l’Umbria free covid grazie ad un servizio sanitario pubblico che - per quando debilitato dagli ultimi governi della sinistra e messo sotto scopa dallo scandalo raccomandazioni – rimaneva uno dei migliori in Italia e trasformarla in una regione arrivata alla soglia di diventare regione rossa… covid é prova di raziocinio?
E dove ha letto la bravissima Perina (detto senza ironia) che la regione Umbria ha attivato tutti i posti di terapia intensiva previsti se all’inizio della seconda ondata pandemica l’Umbria era, unica regione in Italia, a non averne attivato uno che fosse uno: 70 erano 70 erano rimasti come riportato da innumerevoli organi d’informazione.
Ed è stato raziocinante consentire che per la canonizzazione di un ragazzo e davanti alla sua salma si radunassero in pochi giorni ad Assisi decine di migliaia di persone? E a proposito di questo sarebbe interessante lavoro giornalistico condurre una piccola indagine sulla relazione tra positività di frati del Sacro Convento, di Vescovi e Cardinali umbri.
E sempre secondo Flavia Perina è razionale - come ha deciso e fatto la Presidente Tesei - portare malati covid in una struttura che è anche sede di Neuropsichiatria infantile che si occupa di bambine e bambini gracili con pesanti handicap aggiungendo ansia alle pesanti preoccupazioni dei loro genitori e familiari e persino sede di una residenza per vecchi gravemente deteriorati pur sapendo che gli ospizi sono stati e sono in tutta Italia i più martoriati dall’epidemia da Covid. Dov'è la razionalità nell'aggiungere debolezza ad altre due debolezze?
Sebbene provenga da una storia opposta alla mia sono un estimatore di
Flavia Perina
ma sulla Tesei e il covid in Umbria non ne ha azzeccata una nel suo articolo. Pur non conoscendola mi permetto di darle un consiglio: non prenda più per buone le notizie che le passano dall’Umbria
 

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