C'è chi dice che sia un no, che diventa un nì per prendere tempo,. c'è invece giura che sarà sì, un sì pieno per essere la cndidata del Patto avanti per le prossime Regionali. Comunque vada il nodo Proietti, sindaca di Assisi e presidete della Provincia sarà sciolto a breve.
In queste ore nel mondo della politica, e della comunicazione, umbra tiene banco una metafora spesso abusata. La metafora è quella relativa al conclave per eleggere il papa e alla famosa fumata, bianca o nera, che annuncia l’esito del voto. La metafora giusta, però, è quella del gioco del domino. Un gioco dove muovere una singola tessera mette in moto una reazione a catena che determina effetti incontrollati. Ed è esattamente quello che sta accadendo in Umbria.

Sì perché nel pomeriggio di sabato 27 luglio nella nostra regione si è sviluppata una nuova puntata della ‘telenovela’ per la scelta delle candidature alle elezioni del 17 e 18 novembre. Elezioni regionali che, ricordiamo, si terranno a scadenza naturale e che si intrecceranno con quelle in programma in Liguria ed Emilia-Romagna dove invece il voto invece viene anticipato. In Liguria per le dimissioni del governatore del centrodestra Giovanni Toti in conseguenza al suo arresto; in Emilia-Romagna per le dimissioni del governatore del centrosinistra, Stefano Bonaccini, eletto in giugno al Parlamento Europeo.

La nuova puntata della telenovela umbra si è svolta nel tardo pomeriggio di sabato 27 luglio all’hotel Los Angeles di Santa Maria degli Angeli dove si è svolta una riunione molto partecipata. Una riunione alla quale erano presenti i leader umbri del ‘campo largo’, ovvero Tommaso Bori del Partito democratico, Thomas De Luca del Movimento 5 stelle, Fabio Barcaioli e Gianfranco Mascia di Alleanza verdi sinistra, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti dei Civici X ormai orfani di Fora, di Giuseppe Chianella del Partito socialista, di Massimo Monni, dell’ex segretario regionale del Pd Lamberto Bottini, ora coordinatore della lista per la sanità pubblica e del neo sindaco di Perugia Vittoria Ferdinandi, il fiore all’occhiello del nuovo progetto politico del centrosinistra. Un ‘campo largo’, anzi larghissimo, che in vista delle regionali, che ricordiamo sono a turno unico, include anche una lista Comunista, Azione, che ha già sostenuto convintamente Ferdinandi a Perugia, e a Italia viva di Renzi che torna a tutti gli effetti nel centrosinistra.

In quel contesto Stefania Proietti si è presa ancora qualche giorno per riflettere sulla risposta da dare alla coalizione di centrosinistra e civici dell’Umbria che le ha chiesto, all’unanimità, di candidarsi alla presidenza della Regione. Il sindaco di Assisi, nonché presidente della Provincia di Perugia, ha spiegato che in una «situazione normale» non avrebbe nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di candidarsi come presidente dell’Umbria. C’è da completare il lavoro ad Assisi e, soprattutto, c’è il grande Giubileo del 2025 in cui la città serafica avrà un ruolo fondamentale. Ma di fronte alla richiesta, unanime, dello schieramento ha deciso di valutare la proposta e si è quindi presa alcuni giorni, spiegando che la sua risposta arriverà a breve.

Ma quali sono i motivi del tentennamento di Stefania Proietti? Alcuni li abbiamo anticipati noi di umbriaOn nei giorni scorsi. E qui torna il tema del domino. La partita che si gioca il 17 e 18 novembre non è solo amministrativa ma ha anche un risvolto politico sostanziale. Il centrosinistra emerso dal confortante voto europeo di giugno punta ad assestare un colpo al Governo guidato da Giorgia Meloni ed ha l’obiettivo di vincere tutte e tre le regioni al voto. In Emilia-Romagna, dove vince per tradizione, e dove candida un sindaco, quello di Ravenna, Michele De Pascale molto amato ed apprezzato. In Liguria, dove mette in campo un pezzo da novanta della dirigenza del Partito democratico, lo spezzino, e già ministro del lavoro, della giustizia e dell’ambiente, Andrea Orlando. E appunto in Umbria dove punta a scalzare la governatrice targata Lega, Donatella Tesei.

Governatrice che, proprio per la sua appartenenza politica, nelle segrete stanze della coalizione viene messa in discussione dagli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il motivo è chiaro. Forza Italia alle Europee ha sorpassato la Lega e rivendica, con qualche ragione, spazio maggiore. A partire dalle indicazioni dei candidati governatore. In particolare, in Umbria dove con l’ex sindaco di Perugia Andrea Romizi avrebbe un nome importante da proporre agli elettori. Fratelli d’Italia, forte del consolidamento del ruolo di primo partito italiano, fa un ragionamento simile anche se più sfumato. E qui appunto scatta il domino. In Emilia-Romagna il centrodestra schiera Elena Ugolini, da sempre vicina a Comunione e liberazione, una candidatura civica di centro. In Liguria, dopo il gran rifiuto di Rixi, il nome più caldo è quello di Ilaria Cavo del partito dell’ex governatore Toti con Alessandro Bonsignore e Beppe Costa sullo sfondo.

In Umbria tutto porta, anche formalmente, alla conferma della Tesei. Tesei che però secondo i dati degli ultimi sondaggi se dovesse combattere contro un campo larghissimo di centrosinistra, contro Bandecchi, Rizzo e Fiore, corre seri rischi di sconfitta. E qui si innesta il tentennamento di Stefania Proietti. Se l’avversaria è Donatella Tesei il sindaco di Assisi è pronta a correre, se il centrodestra cambia cavallo in corsa e candida Romizi, o un nome pesante di Fratelli d’Italia, il discorso cambia. Il voto in quel caso da amministrativo si trasforma in politico, e ad un politico a tutto tondo è bene contrapporre un soggetto con un pedigree simile. In questo caso la candidata sarebbe la vicepresidente della Camera Anna Ascani, già vicepresidente del Partito democratico, viceministro dell’istruzione nel governo Conte II e sottosegretario allo sviluppo economico nel Governo Draghi.

I prossimi giorni, forse le prossime ore, saranno decisivi. Se il domino nazionale non tocca la tessera della Regione Umbria sarà una sfida fra Donatella Tesei e Stefania Proietti, con il ‘cuore verde’ d’Italia che eleggerebbe per la sesta volta consecutiva una donna alla propria guida. Se viceversa il dominio delle scelte della coalizione di centrodestra dovesse piombare su Perugia cambierebbe tutto e si andrebbe verso una sfida tra Romizi e Ascani. 

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