PERUGIA - Domani, mercoledì 27 marzo 2019, alle ore 10,30, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Perugia, con la presenza del ministro Bussetti, la Flc Cgil dell’Umbria, insieme a Udu e Rete degli Studenti Medi e varie altre realtà associative, promuovono un flash mob che si terrà in piazza Grimana. Obiettivo della protesta: dire no al progetto di regionalizzazione della scuola e dell’intero sistema formativo tramite una vera e propria “secessione” delle Regioni più ricche, che porterà a un sistema scolastico con investimenti e qualità legati alla ricchezza del territorio.

Verona-Perugia: indietro non si torna! La protesta della Rete delle Donne AntiViolenza onlus

Come è noto, a Verona il 29, 30 e 31 marzo prossimi si aprirà il Congresso internazionale delle Famiglie, organizzato da un gruppo di associazioni, che propongono politiche contro i diritti di autodeterminazione delle donne e delle persone LGBTQ, volte a contrastare divorzio e aborto, e a “riportare” le donne a casa, controllandone corpi e desideri, in nome di un'idea di famiglia che esclude ogni orientamento sessuale e affettivo diverso dalla relazione uomo-donna. 

La negazione della violenza maschile sulle donne, nelle sue varie articolazioni, sostenuta da una cultura eteropatriarcale basata sulle discriminazioni di potere, la negazione di corpi non conformi, l'attacco liberticida a ogni proposta di inclusione sociale delle differenti soggettività , impegnano la Rete  delle donne AntiViolenza a denunciare  tali propositi e a dichiarare con forza che INDIETRO NON SI TORNA!

A sostenere Il Congresso delle Famiglie, oltre all'amministrazione locale e alla Regione Veneto, saranno a Verona il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, il ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana, il senatore Luigi Pillon, promotore dell'omonimo disegno di legge, e il ministro dell'Istruzione e della Ricerca Marco Bussetti.

Qust'ultimo sarà presente domani, 27 marzo, all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli Studi di Perugia e noi, donne della Rete AntiViolenza, riteniamo inaccettabile che colui che dovrebbe garantire, per compito istituzionale, l'istruzione e la formazione di cittadini e cittadine nel rispetto dei doveri dettati dalla Costituzione Repubblicana e consapevoli dei diritti all'autodeterminazione, propri e altrui, sostenga apertamente le tesi e le proposte di gruppi fondamentalisti, sessisti e razzisti. 

Ma ancora  più inaccettabile è che l'Università, luogo per eccellenza del sapere laico, taccia su tale pericolosa e  improponibile commistione.

Richiamiamo tutta la società civile a unirsi a tale denuncia, in nome della difesa dei principi basilari della democrazia e della civiltà, aprendo e condividendo spazi di riflessione e resistenza.

Rete delle Donne AntiViolenza onlus

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