di Mara Monachino, redazione Uisp Umbria.

Nell’ambito delle celebrazioni per il 70 della nascita, l’Uisp ha scelto la città di Perugia per ripercorrere la propria storia, lontana e recente, e per guardare alle prospettive future. Lo ha fatto con un’iniziativa nazionale dal tema: “Sportpertutti, tra sviluppo sostenibile e innovazione sociale” che si è svolta giovedì 6 dicembre al Palazzo della Provincia del capoluogo umbro, che segnò un cambiamento importante per l’associazione. A Perugia infatti dal 6 al 9 dicembre 1990 si tenne l’XI Congresso nazionale Uisp e in quell’occasione si decise il passaggio della denominazione da “Sport Popolare” a “Sport Per tutti”. L’acronimo Uisp rimase identico, ma assunse una declinazione più europea, dove il “For all”, ovvero “Per tutti”, sembrò rispecchiare più fedelmente l’evoluzione di una ricerca – e di una pratica - che faceva dello “sport” un diritto maturo, un diritto di cittadinanza. 

Dopo il saluto dell’assessore alle politiche giovanili del Comune di Perugia Dramane Diego Waguè, che ha ringraziato l’Uisp per l’impegno profuso in questi anni nel favorire processi di integrazione attraverso lo sport,  ha aperto il convegno il presidente nazionale Vincenzo Manco, con il ricordo di Stefano Colasanti, il vigile del fuoco socio Uisp deceduto nel rogo sulla Salaria.

“Lo sport è un fenomeno importante dal punto di vista sociale ed economico. Sono necessarie politiche pubbliche, obiettivi chiari, governance partecipata” – ha detto Manco dopo aver ringraziato la Provincia di Perugia per l’ospitalità, il Comune di Perugia, il Comitato regionale Uisp Umbria, tutti i comitati territoriali umbri e gli uffici nazionali che hanno permesso l’organizzazione dell’evento.

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 “Abbiamo tenuto molti appuntamenti sul territorio dall'inizio dell'anno ad oggi, per celebrare i 70 anni di attività della nostra associazione e parlare del nostro futuro e del futuro dello sport in Italia – ha aggiunto Manco – a Milano, in maggio, abbiamo reso evidente l'accostamento che incarna la storia dell'Uisp, tra sport praticato e sport discusso, con un ricco programma multisport ma anche con una riflessione sulla storia dell’Uisp iniziata nel 1948. Poi a settembre a Bologna, con una iniziativa al teatro Comunale, dove si svolse il primo Congresso nazionale nel 1948 e tante attività e persone di tutte le età alla Fiera dell'agroalimentare Fico, con rappresentanti dello sport e del terzo settore. Poi a novembre a Roma nella Sala della lupa di Palazzo Montecitorio, altro incontro nazionale sul tema delle società sportive e della coesione sociale. Oggi siamo qui a Perugia ed è una grande emozione per tutti noi ripercorrere una tappa così significativa per l’Uisp. Infine a gennaio saremo a Bari, con una grande conferenza nazionale per il Sud. Oggi si parla di una ipotesi di riforma dello sport: se lo sport è benessere, occorre però capire qual è la governance e quali sono le risorse. Staremo sui tavoli istituzionali, in sinergia ed in rete anche con i vari soggetti del terzo settore, per portare avanti la nostra proposta sportiva e sociale”.

Nicola Porro, sociologo e presidente nazionale Uisp dal 1998 al 2005, ha ricordato come l’Uisp abbia cercato di dilatare il perimetro sportivo ed interpretarne le caratteristiche sociali e culturali: “Lo sport popolare che compare nelle retrovie delle lotte partigiane nel 1948 diventa negli anni Settanta promozione sportiva riconosciuta dal Coni, per poi diventare dopo il passaggio cruciale del 1990 a Perugia “sport for all”, e quindi ancora promozione sociale e qualità della vita” - ha ricordato Porro. Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp dal 2005 al 2013 ha sottolineato che: “Occorre porre il tema della riforma del sistema sportivo italiano al nuovo governo, dopo il fallimento del tentativo fatto nella passata legislatura. La Uisp, con i suoi numeri e la sua storia, ha la forza per affermare il diritto alla libertà dello sport e per tirarlo fuori dall’inquadramento e dalle regole del sistema economico e finanziario che lo controllano in larga parte. La battaglia è di tipo culturale, e l’Uisp ha tante frecce al proprio arco per portarla avanti”.

Al termine degli interventi il presidente dell'Uisp Matera Francesco Grieco e il responsabile della comunicazione Uisp Basilicata Guido Tortorelli hanno presentato il progetto "Open playful space" con cui l’Uisp è parte di “Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019”.

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Dopo il saluto del presidente della provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, il convegno è proseguito con un workshop sul lavoro sportivo. Renato Socci, SLC CGIL nazionale: “Occorre rivalutare la funzione del lavoro all’interno del mondo sportivo. Oggi siamo di fronte a compensi iniqui, mancanza di tutele previdenziali e assenza di riconoscimento delle qualifiche professionali. Il lavoro nello sport è ancora legato ad una normativa di carattere fiscale che, se da un lato ha dei benefici nella fiscalità di vantaggio, dall’altro però non dà tutele e diritti a chi lavora nel campo dello sport a vari livelli. Non si può pensare di riconoscere il valore sociale dello sport se non si riconosce il valore professionale di chi lavora nello sport”. Marco Calogiuri, vice presidente nazionale Csi-Centro sportivo italiano: “Uisp e Csi sono due forze associative importanti che consegnano al nostro Paese l’idea e la cultura dello sport sociale. Una visione dello sport che sulla base di un sistema di alleanze deve animare il dibattito pubblico e portare sui tavoli istituzionali questioni concrete”. Tiziano Pesce, vice presidente nazionale Uisp: “Trasparenza, etica e alleanze su temi concreti. L'Uisp ha sempre espresso con coerenza le proprie idee, che non cambiano nel tempo: correttezza, verifica e rispetto delle regole per tutti i soggetti dello sport, a cominciare dalla promozione sportiva. Il tema del lavoro sportivo è molto importante, dobbiamo tenere alta l’attenzione su tali questioni e farlo in sinergia con il Forum del terzo settore ed altre reti sociali. L’Uisp c’è”.

In chiusura il presidente nazionale Uisp Vincenzo Manco, ha consegnato le onorificenze ai dirigenti Uisp nazionali e regionali.

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