MONTONE – Il “sogno” perseguito con tanta tenacia e motivazione negli anni da parte dei montonesi, il ritorno delle ossa di Braccio Fortebraccio nella antica contea dei suoi avi, sta giungendo al termine. Per Montone, infatti, sono gli ultimi giorni della mostra “Il ritorno di Braccio Fortebraccio”, ospitata nel Museo San Francesco. Il 2 giugno l’urna contenente i resti del condottiero, farà ritorno a Perugia.

“I montonesi, dopo seicento anni, hanno finalmente potuto ospitare e onorare il loro cittadino più illustre – riferisce il sindaco, Mirco Rinaldi -. Il periodo nel quale egli ha riposato nella chiesa di San Francesco di Montone potrei definirlo un momento magico, nel quale ogni cittadino ha potuto ritrovare la propria radice e la propria storia. Dalle più giovani generazioni alle più mature, si è manifestato un interesse e un orgoglio misto a senso di appartenenza, che resteranno per sempre impressi nel ricordo di tutti e saranno raccontati e tramandati. La certezza di queste emozioni era leggibile negli occhi delle persone che hanno osservato quell'urna, cercando di capire, analizzando ciascun osso, il colore, il cranio e la ferita. Un grandissimo successo culturale curato dall’associazione StoricaMente, con la supervisione scientifica dei professori Erminia Irace e Manuel Vaquero Piñeiro dell’Università di Perugia”.

L’esposizione, che fino ad oggi ha registrato circa 1500 presenze, si concluderà in bellezza con un evento importante, in programma sabato 1 giugno nel complesso museale di San Francesco, alle 10.30, dal titolo “Sulle tracce dei condottieri. Braccio e gli altri”. L’iniziativa scientifica, coordinata dal professore Manuel Vaquero Piñeiro dell’Università di Perugia, sarà animata dagli interventi di due illustri studiosi del Medioevo italiano: il professor Duccio Balestracci dell’Università di Siena e la professoressa Anna Esposito dell’Università La Sapienza di Roma.

Balestracci illustrerà vicende e caratteristiche dell'arte della guerra in Italia al tempo dei capitani di ventura, contestualizzando la figura di Braccio da Montone nello scenario di altri signori della guerra vissuti nel XIV e XV secolo, come ad esempio Giovanni Acuto; mentre Esposito tratterà dei rapporti tra Braccio e Roma, delineando il breve ma rilevante periodo storico in cui Braccio occupò la città e illustrando le ragioni dei contrasti politici tra papa Martino V e il condottiero montonese.

Un’occasione da non perdere per approfondire conoscenze e curiosità su Braccio e sulla rilevanza del territorio umbro, e di Montone in particolare, in un periodo decisivo della storia del nostro paese.

Alla giornata di sabato, inoltre, ha confermato la sua presenza Alessandro Fortebracci, ultimo discendente del grande Capitano. Alessandro è un pilota e paracadutista dell'Esercito Italiano e attualmente risiede nei pressi di Bologna, nonostante svolga servizio in altro luogo. Braccio, il suo avo, nel periodo dello scisma della Chiesa con la presenza di tre Papi, si vide riconoscere dall'Antipapa Giovanni XXIII la Contea di Montone.

“Ci tengo a sottolineare la preziosa collaborazione con il Comune di Perugia per la realizzazione della mostra – conclude il primo cittadino di Montone -. Un rapporto di amicizia che continuerà nel tempo con altre iniziative sulla figura di Braccio. Intanto, in vista di Perugia 1416 abbiamo deciso di prestare alla città perugina il documento più antico del nostro archivio storico: "La Pergamena di Montone". Si tratta di una preziosa testimonianza del 1216, restaurata nel 2016, che riporta il patto tra i due Comuni e dove in fondo è presente ancora il sigillo del Comune di Perugia, raffigurante il primo grifo della città”.

 

 

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