MONTECCHIO  – Si è tenuta questa mattina nell'Aula consiliare del Comune di Montecchio la prima tavola rotonda del neonato CST - Consorzio per lo Sviluppo del Territorio volto a favorire lo sviluppo e la valorizzazione della zona in provincia di Terni che comprende il territorio di Alviano, Guardea, Lugnano in Teverina e Montecchio, per il quale è stato coniato il nuovo brand “Terra di Condottieri”.

Obiettivo primario del Consorzio è la promozione turistica, economica e sociale dell’area in questione. Allo studio una serie di iniziative destinate a valorizzare i suoi punti di forza e orientate alla riqualificazione delle imprese. La formazione e giovani saranno il comune denominatore di ogni intervento volto alla crescita culturale, sociale ed economica della comunità.

Erano presenti all’evento il sindaco di Montecchio Federico Gori, che ha fatto gli onori di casa e, in qualità di rappresentanti degli sltri Comuni coinvolti nel progetto, il sindaco di Guardea e presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, il sindaco di Alviano, Giovanni Ciardo e il sindaco di Lugnano in Teverina, Gianluca Filiberti che si sono detti unanimemente favorevoli al progetto di rilancio che vedrà la massima sinergia fra pubblico e privato.

Nutrita la schiera dei relatori che hanno contribuito al decollo del Think tank, letteralmente un serbatoio di idee che opererà in modo permanente attraverso la creazione di tavoli tecnici tematici.

Determinato il presidente del CST Luciano Mannaioli che ha rimarcato: “Il Consorzio si farà promotore di una progettualità integrata, multidisciplinare, in quanto sintesi dell’integrazione fra le diverse componenti d’eccellenza – dal mondo imprenditoriale e della cultura a quello delle amministrazioni locali – e sarà un driver di aggregazione e best practice. Guardare ai comuni di Alviano, Guardea, Lugnano in Teverina e Montecchio e ai territori limitrofi come ad un unicum significa offrire una chance in più all’economia locale, significa riferirsi al mercato con una forza maggiore, una identità marcata e riconoscibile”.

Da parte sua la curatrice culturale della Tavola rotonda, Marina Ricci, si è detta soddisfatta dei contributi emersi durante i lavori: “Eventi come quello di oggi – ha detto - dimostrano che dalla visione si può facilmente passare ai fatti concreti, basta impegnarsi con un obiettivo strategico di lungo raggio e lavorare su progetti qualificati”. “La tavola rotonda UOMO, OLIO EVO, VINO – ha aggiunto - è stata pensata perché l’uomo fosse posto al centro di una riflessione nel progetto di rilancio del territorio che punta alla valorizzazione delle sue risorse e alla creazione di nuove opportunità. Ed è per questo che abbiamo coinvolto università ed enti formativi massimamente autorevoli e riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Puntare sull’uomo e sulla conoscenza in primis significa riconoscere alla comunità quella dignità che merita e porre fondamenta solide per il futuro”.

Alla Tavola rotonda ha preso parte anche il Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, Fabio Pasqualetti. Queste le sue parole: “L’educazione del futuro deve essere integrale e olistica, deve sapere integrare i saperi scientifici con una formazione umanistica, forgiare personalità dalla profonda umanità che sappiano equilibrare necessità di innovazione globale con il meglio della tradizione locale. Un lavoro fatto con la testa, il cuore e le mani in armonia con il corpo sociale e territoriale”.

L'accademico ed esperto di marketing e cultura d’impresa Carlo Latini ha quindi illustrato i benefici per il territorio degli investimenti in attività culturali: “Ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera effetti economici positivi per oltre due euro e mezzo; lo dice una recente ricerca ‘Investire in cultura’ realizzata da Rsm-Makno per Impresa Cultura Italia-Confcommercio. La domanda culturale nel nostro Paese esiste ed è forte, nonostante il periodo storico ed economico che stiamo attraversando ormai da più di un decennio, osserviamo fenomeni di manifestazioni culturali, sia di nicchia sia rivolti al più vasto pubblico, di successo. Oggi siamo qui anche per presentare “Il Nuovo Milione – Festival dell’Incontro tra Culture” che abbiamo ideato, con un team di qualificati esperti tutti qui presenti, e che intendiamo realizzare alla fine di agosto 2020. È un impegno enorme, ma abbiamo l’ambizione di provarci: portare, in questi comuni le espressioni artistiche di Cina, India, Grecia e ovviamente Italia, per parlare di ‘conoscenza” una espressione che racchiude un mondo di significati e che possiamo riassumere nel concetto di ‘sapere’ per vivere meglio con sé e con gli altri”.

Tema centrale del dibattito è stato l’olio extravergine di oliva, una delle eccellenze della zona umbra dell’Amerino Occidentale. Ne ha parlato Marco Oreggia, giornalista agroalimentare e massimo esperto di olio EVO: “L’oro verde dell’Umbria è uno degli alimenti cardine della Dieta mediterranea, l’olio extravergine di oliva e questo fa capire tutta la sua centralità non solo rispetto al gusto, ma anche rispetto alla salute. Nel territorio dell’Amerino Occidentale vi sono espressioni molto interessanti dal punto di vista qualitativo. Ho raccolto con piacere l’invito del Consorzio CST a collaborare ai progetti futuri che vedranno il settore dell’olio evo come trainante e posizionante per l’economia locale. Credo che la partita dello sviluppo si giochi, da un lato, sulla ridefinizione degli standard produttivi e sulla messa a sistema della proposta sul mercato nazionale e internazionale, dall’altro sui livelli di consapevolezza dei consumatori”.

Focalizzato sul settore enogastronomico è stato l’intervento di Paolo Morbidoni, presidente del coordinamento delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria e presidente della Federazione Italiana Strade Vino Olio e Sapori: “La suggestione di Carlo Petrini del cibo buono, pulito e giusto risale a quasi 15 anni fa – ha detto. Era il titolo di un libro, ma è presto diventato il principio fondante di una rivoluzione che ha riguardato ciò che mangiamo, il modo di produrre il cibo, la dignità dei nuovi contadini. Credo che oggi sia necessario declinare quel concetto in una chiave di territorio. Una offerta buona, pulita e giusta, è quella integrata e trasversale, legata all’esperienza e non artefatta. Non si tratta di una nuova scommessa, ma in molti casi di un percorso già avviato, a cui bisogna dare gambe e che bisogna consolidare con «politiche» coerenti”.

A margine della Tavola rotonda le Sorelle Cotarella di Intrecci, Scuola di Alta Formazione di Sala, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Con Intrecci vogliamo formare nuovi professionisti dei servizi di ospitalità nel settore della ristorazione. Stiamo pensando a un nuovo concetto di scuola di formazione per la ristorazione. Intrecci propone un programma multidisciplinare con materie scolastiche convenzionali e non convenzionali, alternando lavoro in classe e stage. La scuola ospiterà gli studenti all'interno di una struttura che è stata completamente rinnovata. Riteniamo che la formula del ‘collegio’ sia un elemento vincente. Calore, classe e carattere sono i valori chiave. Sono il cuore e l'anima del progetto educativo attraverso il quale vogliamo creare i servizi di ospitalità ideali”.

Maurizio Beccafichi, manager dello Sviluppo dell’Università dei Sapori di Perugia ha avuto invece parole ricche di apprezzamento per il territorio: “L’Umbria del buono e del bello – ha affermato - è alla ricerca della sua identità adeguata alla sua natura intima ed intimistica fatta di  persone, luoghi, paesaggi rurali, prodotti. L’Umbria in mezzo al guado tra uno sviluppo industriale, quello tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, senza memoria del fatto a «regola d’arte», l’Umbria in mezzo alle macerie non solo dei terremoti ma delle zone industriali dismesse e l’Umbria della rinascita, della scoperta delle proprie caratteristiche distintive dell’incontaminato che ancora c’è, dei suoi silenzi, delle sue forme, dei suoi colori, dei suoi profumi e dei suoi sapori.

«L’occhio vede ciò che la mente conosce» – J. W.Goethe. Se riusciamo a «conoscere» cosa c’è dietro il contenuto di una bottiglia d’olio d’oliva, lo sforzo creativo e qualitativo di chi l’ha voluto produrre, la bellezza e l’integrità del paesaggio rurale dove tutto ciò è potuto avvenire, il buono che ne consegue anche dal punto di vista nutrizionale, allora riusciremo a ‘vedere’ meglio il futuro del nostro territorio”.

Il turismo è stato al centro dell’analisi di Maurizio Casatriste del Comitato Scientifico dell’ACT - Accademia Creativa del Turismo e rappresentante del tour operator ACT Travel: “Oggi – ha sostenuto -, il turista più che al vedere è interessato al fare, alla ricerca di attrattori turistici nuovi, lontani da destinazioni che soffrono di overtourism così da avere una più forte interazione con il territorio e il suo tessuto sociale. Sfruttare questo propensione del turista è importante per proporre, nella "Terra di Condottieri", un’offerta turistica integrata, confezionata e coordinata da professionisti in grado di focalizzare la sua attenzione sulla valorizzazione degli attrattori culturali e sulle espressioni delle comunità locali intorno ai quali progettare percorsi e pacchetti esperienziali da offrire sia al mercato domestico che a quello incoming”.

Da parte sua la storica Francesca Thellung di Courtelary ha voluto sottolineare la centralità del brand “Terra di Condottieri” all’interno del progetto: "Nasce il Consorzio per lo Sviluppo del Territorio, che al momento comprende Alviano, Guardea, Lugnano in Teverina e Montecchio ma che, auspicabilmente, può arricchirsi in futuro con altre acquisizioni limitrofe. Il brand adottato "Terra di Condottieri" si riferisce al glorioso passato di questi luoghi, ma al tempo stesso ne sottolinea le potenzialità presenti e future. Questa denominazione, infatti, permette di valorizzare le specifiche identità locali, con le loro particolarità, raccogliendole al tempo stesso sotto il comune denominatore di un unico territorio, ricco di storia, di bellezze naturali e artistiche, di tradizioni culturali ed enogastromiche".

L'esperto di comunicazione Andrea Franchini si è soffermato sulle possibilità di internet relativamente all’attrattività di soggetti terzi verso il Consorzio e il territorio: "La comunicazione di un nuovo soggetto emittente parte dalla definizione della sua identità. Il Consorzio per lo Sviluppo del Territorio e il brand «Terra di Condottieri» esprimono un riferimento geografico, economico e sociale, ben preciso con una dimensione che altri soggetti pubblici e privati trattano o in modo segmentato o in modo «diluito» in contesti più ampi. Un tempo neanche lontano avremmo fondato un giornale cartaceo, oggi cerchiamo di sfruttare tutto il potenziale della rete per comunicare questo soggetto «nuovo». Parola d'ordine: attrazione. Vogliamo attrarre soggetti nel Consorzio; turisti, imprenditori e "ambasciatori" delle nostre specificità sul territorio - con un forte accento quindi sul fronte turistico - e in genere più attenzione da parte di tutti in Italia e all'estero. Benvenuti nella Terra di Condottieri, i condottieri che questa terra merita potreste essere anche voi".

Queste invece le parole dello chef stellato Angelo Troiani, fondatore del ristorante “Il Convivio” di Roma e della Scuola di cucina Coquis: “Mai come in questo momento storico, le risorse del territorio, le sinergie, la qualità, le ‘buone pratiche’ e lo scambio reciproco tra le imprese possono diventare un volano fondamentale per la promozione sociale, turistica ed economica e per far crescere l’unico sviluppo possibile e sostenibile”.

Infine Luigi Tarani, pediatra e genetista del Policlinico Umberto I e professore alla Sapienza - Università di Roma, ha dichiarato: “Per chi opera nel mondo medico-scientifico la possibilità di trovare canali di comunicazione qualificati e progetti solidi è sempre auspicabile. Ritengo che la disponibilità del Consorzio a dedicare un tavolo tecnico tematico, rappresenti un modo corretto di contribuire allo sviluppo di un territorio. La costruzione di un polo didattico e di altre iniziative finalizzate alla tutela della salute pubblica e al miglioramento degli stili di vita dei cittadini faciliterà un approccio più diretto della collettività alla cultura della prevenzione”.

All’incontro ha preso parte anche il Direttore generale di Assosommelier, Davide Marotta.

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