PERUGIA - Confermata dal secondo grado della giustizia contabile la decisione della Corte dei conti dell'Umbria di respingere la richiesta di risarcimento nei confronti della presidente della Regione Catiuscia Marini e di altri componenti della Giunta per un presunto danno che era stato contestato per la partecipazione ad una missione istituzionale in Cina del consigliere politico della stessa governatrice Valentino Valentini. Respinto quindi perché ritenuto "infondato" l'appello proposto dalla procura.

Per la prima sezione giurisdizionale centrale d'appello, la decisione della presidente e della Giunta sulla composizione della delegazione per la trasferta in Cina (nel novembre del 2015) "non appare irragionevole". I giudici hanno tra l'altro sottolineato che nel programma della missione "erano previsti non soltanto incontri con gli imprenditori ma anche con Università di vario genere, alla presenza del ministro dell'Istruzione italiano e in un contesto, dunque, anche di carattere politico-istituzionale".

La richiesta di risarcimento del presunto danno erariale (quantificato dalla procura in poco più di 2 mila e 300 euro) riguardava il rimborso spese pagato dalla Regione a Valentini. Nel maggio dell'anno scorso era stata però respinta dalla Corte dei conti che aveva dichiarato corretto il comportamento di Marini e degli altri membri della Giunta che aveva adottato il provvedimento, gli assessori Luca Barberini, Antonio Bartolini, Fernanda Cecchini e Giuseppe Chianella, nonché della dirigente della Regione Adele Lamoglie. Decisione confermata in appello. Tutti hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio comportamento.

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