PERUGIA - ''Amanda non e' mai stata cosi' terrorizzata come durante quell'interrogatorio con la polizia italiana. Amanda e' stata picchiata. Alla fine l'ha riconosciuto pure quel procuratore di cui preferirei non fare il nome''. Lo dice in un'intervista a Repubblica Curt Knox, il padre della ragazza americana assolta in appello dall'accusa di avere ucciso Meredith Kercher.

''Amanda ha pagato per una questione di soldi'', spiega Curt Knox anche in un colloquio con la Stampa e con lei hanno usato tattiche ''simili a quelle adoperate contro il mostro di Firenze''. ''Sulla polizia - prosegue Knox - c'e' stata una pressione tremenda per trovare comunque un colpevole. E lei era il personaggio ideale per realizzare quella loro teoria. Venduta subito alla stampa''.

Una citta' come Perugia, aggiunge, ''non poteva permettersi quella terribile pubblicità. Immaginate il terrore delle centinaia di migliaia di genitori che spediscono i figli laggiù. Immaginate che cosa puo' significare economicamente per quella città".

Curt Knox non parla di ''errori'', ma dice che Amanda e' stata ''naive'', ''ha peccato di percezione'', per ingenuita': ''aveva solo vent'anni e nei suoi comportamenti non si rendeva conto delle profonde differenze culturali tra Italia e America''. ''Subito dopo il delitto le avevamo detto: torna. E lei: ma no. Lei e' stata educata a essere collaborativa: civicamente responsabile. Come usa qui. Il rispetto del vigile del fuoco. Del poliziotto. Un sorriso per tutti. E il sorriso e' sempre stata la sua arma. Tutto questo e' stato utilizzato per costruirle addosso quel personaggio che non era. La party girl: ma qui non aveva neppure l'eta' per andare al bar. E poi quelle forzature della procura. Come nel caso del messaggino a Lumumba''.

''In inglese 'See you later' non e' mica la certezza di un appuntamento. E' un saluto: ci si vede. Come si fa a considerarlo una prova di un'intesa? Per fortuna alla fine la giustizia italiana ha dimostrato che il vostro sistema funziona''

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