PERUGIA - Il tempo sta scadendo: presidio di protesta alla Camera di Commercio di Perugia. Un presidio per dire no al licenziamento illegittimo dei lavoratori,  al mancato trasferimento di funzioni e compiti di Unioncamere Umbria e quindi per chiedere di rivedere l’intero processo di liquidazione coerentemente al dettato normativo.

A indirlo è la Federazione Regionale di USB insieme ai dipendenti che, per dare continuità alle azioni svolte, attendono risposte positive alla situazione imbarazzante per l’intero sistema camerale italiano che si è creata in Umbria con il caso Unione Regionale.

Il picchetto è organizzato presso la sede della Camera di Commercio di Perugia alle 12,00 in concomitanza con la convocazione del Consiglio di Unioncamere Umbria dove il Liquidatore, i presidenti e gli amministratori delle due Camere di commercio si ritroveranno per decidere sulla sorte di una Amministrazione Pubblica e sull’applicazione di norme di legge che la regolano, ma anche su come è stata posta in liquidazione e i criteri di gestione che hanno determinato la situazione irregolare in cui si trova rispetto al resto d’Italia.

USB vuole fare un richiamo non solo al rispetto di un dettato normativo ma anche ad un’etica della responsabilità che sembra essere stata messa in secondo piano rispetto alle logiche di potere tra Perugia e Terni.

Non si può non denunciare anche una condotta antisindacale per aver ignorato le istanze del sindacato, come avrebbe richiesto la procedura di licenziamento, verso il confronto e il dialogo con tutte le parti coinvolte, causando e creando una situazione di vera e propria vessazione dei dipendenti.

Il congelamento della legge di riforma, permette una pausa di riflessione per riprendere in modo trasparente la riorganizzazione del sistema camerale regionale nel rispetto delle norme, senza forzature e giochi sulle teste dei lavoratori.

USB P.I. ENTI LOCALI                         

USB FEDERAZIONE REGIONALE UMBRIA

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