di Beatrice Brignone.

Quindi in poche ore.

Matteo Salvini dice che qualche femminista starebbe meglio col burqua. E giù risate.

Elena Donazzan assessora della Regione Veneto con delega a ISTRUZIONE E PARI OPPORTUNITÀ ci fa vergognare di fronte al mondo intero della cultura per un becero e omofobo post su Milovan Farronato neo curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2019.

Vittorio Sgarbi dal palco di Ancona appella con fare dispregiativo la sindaca Mancinelli come “massaia”. E giù applausi.

Asia Argento paga la sua libertà e le battaglie per la libertà di tutte le donne venendo sovrastata da insulti e commenti di indicibile violenza a poche ore dal devastante suicidio del suo compagno

Nelle stesse ore, mentre questi grugniti sono assordanti, nel totale silenzio a Milano una donna viene uccisa con una coltellata nel petto dal compagno e a Piacenza un’altra donna finisce all’ospedale dopo essere stata 
accoltellata dal marito davanti ai figli.

Poi ho smesso di leggere.
E si, tutto si tiene insieme.
Ogni sorrisino a una battuta sessista, ogni battuta sul “frocio”, ogni sguardo abbassato di fronte ogni tipo di violenza o molestia, ogni voto conquistato sul disprezzo dell’altro, ci sta portando a un baratro senza fondo. 
E mi chiedo se è davvero questo il Paese in cui vogliamo vivere e crescere i nostri figli.
Perché a me, un Paese così, fa davvero schifo.

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