PERUGIA - “La ricostruzione di oggi in Umbria non può essere solo ‘la riparazione in sicurezza del danno’, ma bisognerà lavorare tutti insieme per salvaguardare e ricostruire la comunità dal punto di vista economico e sociale”: lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo stamani al workshop “Dal Mattone alla comunità”, organizzato da Legacoop Umbria e dalla Regione Umbria con il sostegno di Coop Fond, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini, le imprese, le associazioni e gli enti pubblici, in un percorso partecipativo capace di generare nuove idee progettuali per una ricostruzione sostenibile che tenga conto anche della rigenerazione del tessuto della comunità. All’incontro sono intervenuti anche il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, e l’assessore Antonio Bartolini.

“Per una buona ricostruzione – ha detto la presidente Marini - non esistono dei modelli prestabiliti, molto infatti cambia in base al territorio, al momento storico e anche agli strumenti e alle risorse finanziarie a disposizione. Gli interventi che andiamo a fare hanno la peculiarità di collocarsi nel cuore di aree interne di una regione interna e dovranno prevedere alcune specificità per evitare il rischio di spopolamento e l’abbandono di queste aree. Di conseguenza – ha aggiunto l’aspetto della ricostruzione dal punto di vista materiale, deve essere accompagnato da una visione più ampia che delinei nuovi percorsi di sviluppo per evitare che si ricostruiscano dei paesi con il rischio che rimangano vuoti. Per favorire ciò, accanto alle risorse destinate in senso stretto alla ricostruzione sono state previste risorse proprio per affrontare i temi della coesione sociale”.

Il vicepresidente Paparelli, dopo aver sottolineato come il fattore legato al rischio spopolamento sia senza dubbio quello economico-produttivo, ha affermato che “lo sforzo maggiore che la Regione ha messo in campo nella fase post- sisma è stato quello di assicurare la continuità produttiva delle aziende”.

“In molti casi è stato possibile – ha detto -  Diversamente, per una parte è pronta un’azione di delocalizzazione. Inoltre, sono stati previsti interventi per garantire un sostegno adeguato a lavoratori e imprese”.

Relativamente alle risorse a disposizione, il vicepresindente ha ricordato che ammontano a quasi 10 milioni di euro le risorse comunitarie specificamente destinate alle aree del terremoto e finalizzate allo sviluppo delle imprese e alla promozione turistica. Circa 500 milioni di euro, inoltre, sono destinati attualmente a tutte le aree – e quindi ancora non ripartite per regioni – e già impegnate dal Governo per i contratti di sviluppo, il credito di imposta, il danno indiretto, e le piccole e medie imprese. Queste risorse serviranno, oltre a consolidare l’attuale tessuto economico, anche ad attrarre nuovi investimenti e nuove opportunità di sviluppo.

Oltre a ciò, sulle politiche attive del lavoro e le azioni di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti e imprenditori, sono disponibili per l’Umbria circa 78 milioni di euro.

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