BRUXELLES – "La politica di coesione dell'Unione Europea è forse lo strumento che rende più visibile quanto sia importante per le Regioni, le città, per gli stessi cittadini avere, ed essere, in Europa. In gioco, infatti, c'è il futuro non solo dell'Europa, ma delle nostre comunità regionali e locali. In questi ultimi venti anni se si sono realizzati cambiamenti ciò è stato possibile proprio grazie alle politiche di coesione. Mantenere dunque la forza e la funzione di questa politica di coesione sarà importante anche nella prossima programmazione dei fondi comunitari. Sarà questa la sfida per l'Europa". E' quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta quest'oggi a Bruxelles alla cerimonia di apertura della "Settimana europea delle regioni e città", cui ha partecipato insieme al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, alla Commissaria per la politica regionale, Corina Cretu, ed al presidente del Comitato delle Regioni, Karl-Heinz Lambertz.

   "L'Europa – ha proseguito Marini – è decisiva per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini in moltissimi ambiti della vita degli europei, dall'ambiente ai trasporti, dalla cultura alla formazione. Per questo come Comitato delle regioni abbiamo apprezzato la scelta della Commissione di mantenere l'operatività delle politiche di coesione in tutte le regioni d'Europa. Riteniamo importante la politica di coesione non solo per le regioni in ritardo di sviluppo, ma per tutte. Per questo riteniamo pericoloso il fatto che qualcuno all'interno del Consiglio europeo pensi di tagliare, per politiche di bilancio, la cosa migliore che l'Europa ha costruito, cioé rendere coesa l'Europa ed integrati i suoi territori".

   La presidente Marini ha quindi proseguito affermando di non condividere "la politica di rinazionalizzazione delle politiche di coesione", ed anche sottolineato "il rischio di una gestione troppo centralistica da parte di alcuni Stati membri" non solo per le politiche di coesione, ma anche in relazione al Fondo sociale europeo-Plus.

"Soprattutto questo Fondo – ha affermato Marini – deve essere a disposizione delle Regioni e delle comunità locali per le loro politiche attive del lavoro, ma anche per la realizzazione di azioni politiche che servano a superare differenze all'interno dei territori delle singole regioni".

"Abbiamo anche apprezzato – ha detto la presidente – lo sforzo fatto dalla Commissione in direzione di una maggiore semplificazione nelle procedure burocratiche per l'uso dei fondi e proprio su questo tema sarò co-relatrice  di uno specifico parere del Comitato delle regioni. Più le imprese, le amministrazioni pubbliche, gli stessi cittadini saranno facilitati nell'accesso alle risorse comunitarie, più crescerà la fiducia verso l'Europa".

La presidente Marini ha voluto infine ricordare l'impegno delle istituzioni europee per la ricostruzione post sismica nelle regioni del Centro Italia: "E' stato molto importante ciò che la Commissione ha fatto venti anni fa per il sisma del 1997, concedendoci maggiore flessibilità nell'uso delle risorse europee, e molto importante ciò che ha fatto in questi due anni sia attraverso il fondo di solidarietà, sia attraverso iniziative diretta della Commissione per specifiche iniziative di ricostruzione – ha concluso Marini - direttamente riconducibili all'Unione Europea, come nel caso della Basilica di san Benedetto di Norcia".

 

 

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