ORVIETO - Fare il consigliere di opposizione, si sa, è un percorso ad ostacoli. Ad Orvieto ancora di più. Per fare l'esempio degli ultimi mesi ci sono le denunce trasversali da esponenti dell'ufficio di presidenza del Consiglio Comunale contro molti capigruppo di minoranza. Poi c'è l'annoso problema delle figure dei "Consiglieri Delegati" che sono una sorta di miniassessori con delega del Sindaco che agisce appunto di concerto all'Amministratore che riuniscono la figura di controllante e controllato e sono assolutamente "immuni" agli atti di sindacato ispettivo, le interrogazioni ed interpellanze, di chi vuole conoscere l'andamento dell'impegno che esplicano nel e per il Comune in relazione, ad esempio, CittàSlow, Unesco, Aree Interne. Infine la convocazione delle Commissioni che o è bloccata per mesi oppure vengono svolte contemporaneamente in luoghi diversi come è accaduto questo giovedì con l'Osservatorio Dipendenze (che si riunisce alla Piave) e la Capigruppo e la Commissione Rifiuti che si riuniscono al Palazzo Comunale in piazza della Repubblica e quindi tocca scegliere cosa seguire e dove intervenire con la sensazione che sia stato fatto apposta di nuovo. Questo è il danno e nel frattempo la beffa degli assessori come Gnagnarini che accusano di parlare ma poi non essere realmente presenti. Una provocazione nella speranza della caciara sulla loro incapacità di organizzare le normali attività d'ufficio. Una polemica inutile ed un tranello in cui non cadremo perchè tanto i cittadini dell'efficienza della macchina comunale hanno le idee ben chiare. Tuttavia ci sono alcuni elementi per i quali si sta facendo ora di esporre al nuovo Prefetto la strana situazione orvietana.

«Ancora una volta è sono stati lesi i munera, ovvero i diritti e doveri di ufficio soggettivi dei Consiglieri di opposizione e questo è, chiariamolo bene, un fatto grave ed antidemocratico, si lede infatti gli interessi dell'intera comunità. Si impedisce infatti la possibilità di agire nelle sedi preposte sovrapponendo le Commissioni, si adotta una condotta di forzatura legislativa istituendo le controverse figure dei Consiglieri delegati che sfuggono alla possibilità legittima di verifica da parte dei gruppi politici di minoranza e si tenta una propaganda becera proprio contro le minoranze. Questo è insostenibile! Anticipiamo che a fine giugno relazioneremo il Prefetto e chiederemo il Suo intervento, chiederemo per etica e per onestà intellettuale alla Presidenza del Consiglio Comunale ed al Sindaco di relazionare al loro volta innanzitutto sui Consiglieri Delegati e sulle loro attività che a noi sembrano al di fuori dei limiti posti al quadro normativo. Questo per quanto concerne il metodo. Però devo anche sottolineare che ci deve essere una paura di fondo per tentare di limitare le occasioni di successo delle minoranze, che comunque arricchirebbero, nel senso più ampio, la città e la stessa Amministrazione. Una paura di risultare manchevoli nel confronto con un'opposizione lasciata legittimamente libera di agire nell'interesse degli orvietani e del territorio. Ogni ostacolo, secondo me, è un'ammissione di debolezza, politica ed istituzionale, della Giunta Germani e del suo progetto.»

Lucia Vergaglia, M5S Orvieto

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