di Elena Fiorani - UISP.

Nei giorni scorsi Daniela Rossi, responsabile scientifica del progetto Uisp Riskio, e Layla Mousa coordinatrice dello stesso, hanno incontrato i componenti della sezione per la vigilanza e il controllo sul doping e la tutela della salute nelle attività sportive del ministero della Salute. La campagna Uisp contro il doping e l’inquinamento farmacologico, finanziata dal Ministero della Salute, si è chiusa ad aprile con un evento nell’ambito del Festival del gioco a Modena, cui hanno preso parte gli studenti che sono stati protagonisti del progetto attraverso l’ideazione e la realizzazione di un gioco da tavola sui temi del doping e della tutela della salute.

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Quali erano gli obiettivi dell’incontro? “Il ministero della Salute lavora da vent’anni con l’Uisp e in maniera ottimale – risponde Liliana La Sala, dell’ufficio IV prevenzione delle dipendenze, doping e salute mentale del Ministero della Salute – In questa occasione abbiamo voluto presentare le attività dell’Uisp alla Commissione che si è insediata a novembre dell’anno scorso e non aveva ancora avuto modo di conoscere i progetti e le iniziative promossi dalla vostra associazione. La Commissione finanzia annualmente progetti di formazione e di ricerca, quindi stiamo illustrando le esperienze più significative, selezionando tra le eccellenze. L’Uisp ne rappresenta sicuramente una tra gli Enti di promozione sportiva con cui abbiamo interagito. La nostra collaborazione continua e siamo già concentrati su una nuova campagna”.

Infatti, l’Uisp è risultata vincitrice di un bando finanziato dalla sezione per la vigilanza e il controllo sul doping, “Scatti di salute”, che partirà prossimamente. “Questa nuova campagna si inserisce nel nostro percorso – spiega Daniela Rossi - caratterizzato da interventi di informazione, sensibilizzazione e formazione rivolti a ragazze e ragazzi sui temi del doping e dell’inquinamento farmacologico, a partire dal 1999. L’impegno per uno sport pulito è sempre stato uno degli obiettivi prioritari dell’associazione, nella consapevolezza che il doping non riguarda solo lo sport di vertice ma anche quello amatoriale, senza distinzioni di età. In questo incontro abbiamo voluto mettere in luce la continuità culturale ed educativa delle nostre campagne, in cui di volta in volta abbiamo introdotto innovazioni legate alle attività rivolte ai ragazzi. Secondo noi, per contrastare il doping, è indispensabile che i ragazzi acquisiscano conoscenze e creino un sistema culturale che possa rimanere un loro patrimonio personale durante la crescita”.

L’impianto culturale dei progetti Uisp, infatti, è basato sulla peer education e sulla coprogettazione, che coinvolge attivamente gli studenti, rendendoli protagonisti di laboratori creativi in cui realizzano materiali e prodotti comunicativi. In questo loro impegno vengono costantemente supportati da insegnanti, operatori Uisp ed esperti che forniscono loro informazioni e nozioni di base sui temi del doping e su sani stili di vita. Gli studenti coinvolti in questi anni sono stati circa seimila e 150 le scuole che hanno aderito.

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