L'escalation è voluta da Israele (Alberto Bradanini ex ambasciatore in Iran)
Perché i raid contro Israele dimostrano che una guerra in Medioriente non fa più paura all’Iran.
Nel dilemma tra sopravvivenza e distruzione sono prevalse tra i pasdaran le considerazioni secondo le quali è meglio una guerra che restare a guardare mentre Israele continua ad attaccare in Medioriente. In altre parole, con gli attacchi di ieri l’Iran ha dimostrato che la guerra non fa più paura agli ayatollah.
L'Iran ha reagito agli attacchi israeliani in Medioriente per la seconda volta dal 7 ottobre 2023 lanciando, in due ondate a dieci minuti di distanza l'una dall'altra, 181 missili, inclusi gli ipersonici Fateh 1, che hanno raggiunto Gerusalemme e Tel Aviv. Gli Stati Uniti avevano avvertito di un “imminente” attacco iraniano nel pomeriggio di martedì e hanno intercettato, insieme al sistema di difesa israeliano e britannico, gran parte dei missili partiti dal territorio iraniano. I raid hanno provocato la morte di un palestinese, Sameh Asli, in Cisgiordania, il leggero ferimento di tre persone in Giordania, hanno colpito una scuola nel centro del paese e un ristorante a Tel Aviv. Si è trattato di un attacco leggermente più significativo rispetto ai 300 tra missili e droni lanciati da Teheran lo scorso 14 aprile in risposta ai raid israeliani contro il consolato iraniano a Damasco.
Sulla situazione in medio oriente registriamo una presa di posizione e spiegazione autorevole.
È chiaro come il sole che l’escalation cui punta Israele attraverso massacri, aggressioni, omicidi mirati, bombardamenti da terra e dall’aria senza alcuna differenza tra militari e civili è un agire lontano anni luce dalla civiltà etica e giuridica del XXI secolo, che viola la Carta delle Nazioni Unite e i valori esistenziali di ogni essere umano. L’obiettivo di Israele è quello di provocare una reazione imprudente da parte dei suoi nemici, in particolare l’Iran, che costringa gli Stati Uniti a intervenire direttamente nel conflitto. Un ipotetico sviluppo che, secondo tale logica, consentirebbe allo Stato Ebraico di assestare un colpo esiziale ai nemici della regione e in parallelo, rendendo effervescente tutta la regione, procedere silenziosamente alla pulizia etnica dei palestinesi di Gaza e Cisgiordania (sebbene, deve precisarsi, rimanga oscuro il loro destino). (Alberto Bradanini ex ambasciatore italiano in Iran)
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