Di Ciuenlai - Danno 31 milioni netti a Ronaldo e tutti stanno zitti. No anzi parlano per dire, finalmente i grandi giocatori tornano ne campionato italiano, Evviva! Poi protestano perché chi paga i 31milioni cerca di attrezzarsi per non andare fallito. Ci hanno fatto due marroni così per anni per spiegarci i grandi vantaggi  e la grandezza della N.B.A.  americana e poi si scandalizzano perché i maggiori club del football europeo cercano di imitarla per avere più introiti e finirla (per loro) con la cultura del calcio a debito.

Chiariamo;  quella che è in corso non è una guerra di principi, che sono morti da decenni, ma di soldi. E soprattutto di chi li controlla e li distribuisce. La Fifa e l’Uefa tuonano per questo.

Senza quei protagonisti i loro campionati e le loro coppe valgono due spicci. Ma anche gli altri senza il riconoscimento degli organismi istituzionali sono una specie di clandestini che potrebbero non attrarre tutto i meglio che gira attorno al pallone. Paradossalmente, quindi, le due parti sono condannate a confrontarsi e a trovare un accordo del tipo Superlega  a 20 si ,partendo dai 15 club, che accettano però 5 retrocessioni all’anno (per la serie ta chi tocca tocca) e 5 promozioni (che ne so i semifinalisti di Champion e la vincitrice della Uefa) .  Così aumenterebbero le possibilità di partecipare alla massima competizione per lunghi periodi, con introiti più certi, per le massime società e di entrare tra i “grandi”  per gli altri club.

Ma perché questa accelerazione? Per il Covid. La pandemia ha accresciuto le difficoltà di bilancio di questi club , m ha offerto loro una occasione irripetibile.  Il calcio è uno dei grandi ammortizzatori sociali che permettono e aiutano la  gestione di una crisi senza precedenti. 

Non è un caso che su una questione del genere “i grandi della terra” si siano tutti espressi negativamente. Manca solo il Papa e “semo tutti”! Il Calcio è l’oppio d’Europa e di gran parte del mondo. Se i campionati si sviliscono e perdono appeal, se le coppe europee ed internazionali si giocheranno tra comprimari, se le competizioni tra nazioni perderanno i migliori calciatori oggi in attività ,il giocattolo perderà la sua funzione politica e culturale e la situazione sociale potrebbe risentirne pesantemente.  La pandemia non sparirà tanto presto e il calcio serve. Andare in rotta di collisione sarebbe un suicidio per tutti.

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