PERUGIA - In Umbria sono state "predisposte tutte le misure necessarie" a fronteggiare eventuali casi legati al nuovo coronavirus anche se il rischio di contrarlo in Italia "resta minimo". Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. "La Regione Umbria, a seguito della circolare inviata dal ministero della Salute, contenente tutte le indicazioni riguardanti il nuovo coronavirus, ha provveduto a diramarla alle Aziende sanitarie e ospedaliere, dando indicazioni ai direttori generali per il suo recepimento" ha spiegato.

"In base alle notizie finora diramate dall'Organizzazione mondiale della sanità e dallo stesso Ministero della Salute - ha ribadito Coletto-, al momento, il rischio di contrarre il nuovo Coronavirus in Italia resta minimo, anche se è stata dimostrata la trasmissione da persona a persona e, in Cina, si sono verificati casi anche fra il personale sanitario".

Dichiarazioni ottimistiche, dunque, quelle dell'assessore veneto alla sanità in Umbria, che cozzano però con una realtà che ci avverte che la Cina non è poi così lontana viste le attuali possibilità di spostarsi in modo rapido da un continente all'altro. 

Nessun allarmismo, certo, ma una donna barese proveniente dalla Cina è stata ricoverata nel Policlinico del capoluogo pugliese proprio per un sospetto caso di coronavirus per cui, arrivata al pronto soccorso con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse, sono state immediatamente attivate, come da circolare ministeriale, tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus.

A quanto si apprende si tratterebbe di una cantante della provincia barese che avrebbe avvertito sintomi sospetti di ritorno da un tour in Oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città di origine del virus. Dalla scorsa notte ls donna è quindi ricoverata nel reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari in completo isolamento, in attesa di accertare se si tratti o meno del pericoloso virus cinese.

Come previsto dal protocollo diramato dal Ministero della Salute, i campioni biologici della paziente saranno inviati all’istituto Spallanzani di Roma per accertamenti al riguardo e si spera, naturalmente, in una risposta rassicurante.

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