PERUGIA - Dopo le sterili polemiche dei giorni scorsi c’è qualcuno che si occupa di prospettive future e superamento dei problemi: è stato presentato questa mattina un atto a firma di tutti i consiglieri del PD sull’aeroporto di Perugia San Francesco d'Assisi, completamente dimenticato dal Sindaco Romizi e dalla sua Giunta dall’inizio del mandato.

“Mentre l'assessore Fioroni invece di preoccuparsi delle sua delega allo sviluppo economico si diletta nel fare battutine sui social denigrando lo scalo perugino e il sindaco Romizi, insieme al portavoce del centro-destra in Consiglio Regionale Squarta e al sindaco leghista di Terni Latini, si diletta in voli (non solo pindarici) per rilanciare l'aviosuperficie di Terni, noi chiediamo un netto cambio di passo da parte dell’amministrazione comunale rispetto agli investimenti sull’aeroporto, unico scalo nazionale ed internazionale presente in Umbria.” – dichiara il Consigliere Comunale Tommaso Bori che aggiunge – “Il Comune di Perugia pur essendo il 4° socio SASE per quote, società di gestione dello scalo perugino, non investe nulla sullo sviluppo aeroportuale e non incide in alcun modo nella governace della società, essendosi auto-escluso e non avendo propri rappresentanti nel CDA vista la mancata contribuzione degli ultimi anni.”

“La Giunta Romizi ha inoltre scelto di finanziare con 0 euro i progetti di promozione turistica e di co-marketing territoriale.” – spiega ancora il Consigliere Bori – “Contemporaneamente la Regione dell’Umbria, tramite Sviluppumbria, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio stanno contribuendo con 3 milioni di euro l'anno, sopperendo anche alle mancanze del Comune di Perugia”sontinua Bori -- l’export commerciale da un lato e il turismo dall’altro sono diventati per la nostra città i maggiori volani di sviluppo, grazie a presenze ed attività in costante crescita: i proventi della tassa di soggiorno (circa un milione di euro all’anno) che il Comune incassa non dovrebbero essere dispersi nella fiscalità generale come sta facendo l’amministrazione Romizi, bensì investiti al fine di sviluppare maggiormente questi comparti così importanti per la nostra crescita economica. È necessario investire in progetti di co-marketing territoriale e promozione turistica che possano contribuire alla nascita di nuove rotte aeree nazionali ed internazionali, in particolare con i paesi del nord-Europa, la Russia e l'Asia, che con il tempo saranno in grado di ‘ripagare’ pienamente l’investimento sostenuto con il prezzo dei biglietti, le presenze turistiche e gli scambi commerciali.”

“Altra nota dolente per il Sindaco Romizi e la sua Giunta è l’aver dimenticato la vocazione di Perugia come città universitaria: la presenza dell'Università per Stranieri, dell'Università degli Studi, dell'Accademia di Belle Arti, del Conservatorio di Musica, dell'Istituto di Mediazione Linguistica e dell'Umbra Institute, con i relativi progetti di mobilità internazionale quali il Marco Polo, l'Erasmus, il Socrates e il Turandot, portano studenti da tutto il mondo nella nostra città e nella nostra regione con necessità di collegamenti aerei efficaci e comodi.”

Il gruppo del Partito Democratico alza lo sguardo anche oltre i confini regionali: la quasi totalità degli aeroporti del centro Italia è in netta perdita, molti hanno addirittura cessato le attività. Al contrario la solidità economica dello scalo perugino è certificata anche dal bilancio in attivo. Ciò dovrebbe spingere l’amministrazione Romizi a valorizzare l'infrastruttura presente nel proprio territorio per renderla il principale hub nazionale ed internazionale del centro Italia, anche in conseguenza della chiusura di alcuni concorrenti diretti. Invece di dipingerla come inutile o inesistente come fatto dall’assessore Fioroni.

Chi governa la città dovrebbe averne maggiormente a cuore le sorti: piuttosto che fare battutine da avanspettacolo, dovrebbe utilizzare la leva degli investimenti pubblici per aumentarne l’attrattività nazionale ed internazionale per turisti, studenti ed aziende.

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