PERUGIA - L’intervista del Rettore Franco Moriconi, pubblicata oggi dalla stampa locale, fa luce con nettezza su questioni importanti che riguardano il nostro Ateneo e dimostra come l’azione, da lui sin dall’inizio intrapresa, abbia condotto a risultati positivi, con una netta inversione di tendenza rispetto al passato. 

Il Magnifico fa chiarezza su alcune criticità che si sono verificate negli ultimi anni in merito al “comportamento” di alcuni docenti e delinea le azioni che hanno determinato risultati virtuosi, primo tra tutti l’incremento delle iscrizioni, in particolare per ciò che concerne i corsi specialistici e l’attivazione di nuovi corsi. 

La sua affermazione in merito ai “pesanti tagli operati dalla Regione” sulla concessione di borse per il diritto allo studio suona un po’ come una nota stonata nel contesto dell’intervista. Dico questo perché i dati di Adisu dimostrano la costante attenzione dell’istituzione regionale al tema del diritto allo studio, con una ormai storica copertura annuale del 100% delle richieste di borse di studio.

Credo serva un chiarimento, dati alla mano, con l’amministratore di Adisu. Del resto, negli ultimi anni, la collaborazione tra Ateneo e Adisu è sempre stata sinergica e positiva in molti ambiti e si spera possa proseguire su questa linea. L’Università di Perugia è in netta ripresa e la Regione sta facendo la sua parte per sostenere chi vuole studiare, chi vuole specializzarsi e chi vuole fare ricerca.

I recenti attacchi politici all’Università provenienti da movimenti demagogici, miranti a creare caos per fini speculativi contingenti, non devono condizionare le relazioni istituzionali. Non credo che il Magnifico, con la sua affermazione nell’intervista di oggi abbia inteso dare una stoccata “politica” gratuita e malevola all’amministrazione regionale dell’Umbria, anche perché più avanti, nel testo dell’articolo, rileva un ottimo rapporto con la Sanità regionale.

Franco Moriconi è persona di grande equilibrio, incline all’apertura e sempre orientato ad una proficua paradigmaticità; auspico quindi che l’Università (la nostra grande Università) che egli rappresenta, possa proseguire in una proficua interlocuzione con la Regione, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise e virtuose per il bene della comunità regionale. Penso in particolare ad alcune questioni della Sanità umbra che potrebbero essere risolte potenziando e integrando, con scelte comuni e condivise, alcuni servizi assistenziali fondamentali, nei quali il Dipartimento di Medicina della nostra Università gioca un ruolo cruciale e imprescindibile.

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