PERUGIA – Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa, nell’ambito della sessione dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Questio Time), il consigliere Marco Vinicio Guasticchi (Pd) ha chiesto all’assessore Fernanda Cecchini di conoscere “quali iniziative intende adottare la Giunta regionale al fine di affrontare il grave problema dell'insabbiamento del lago Trasimeno”.

Guasticchi ha rimarcato come “tra le criticità che interessano il lago Trasimeno raramente si pone l'attenzione al problema dell'interramento dei porticcioli e darsene che diventano impraticabili a causa di una legislazione che non distingue tra sabbie e terre di dragaggio. Le sabbie sommerse vengono considerati rifiuti speciali, alla stregua di aree gravemente compromesse i cui terreni sono inquinati da mercurio. Tale circostanza rende il lago Trasimeno non più dragabile, determinando danni enormi al turismo e ai pescatori. Inoltre, vedere le due draghe di proprietà della società Umbria mobilità bloccate e abbandonate da molto tempo ai margini del lago lascia ipotizzare l'impossibilità di un futuro loro utilizzo. La Regione dovrebbe attivarsi per declassare le sabbie lacustri, magari previa analisi delle terre prima di ogni intervento di dragaggio. Tutto ciò permetterebbe interventi immediati nelle aree maggiormente critiche dal punto di vista degli accessi ai porti e della navigazione. Inoltre sarebbe auspicabile che la Regione valutasse le effettive possibilità di intervento con i mezzi oggi a disposizione. I soldi per dragare il lago ci sono, ma per un dragaggio normale. Serve una strategia per accedere a risorse europee per trovare denaro per risolvere il problema.  È necessario procedere con interventi immediati”. 

L’assessore Cecchini nella sua risposta ha ricordato che “la Regione a fine 2017 ha chiesto al Governo 5milioni di euro per la manutenzione di corsi d’acqua e 3milioni per il lago Trasimeno per interventi su pontili, darsene, dragaggi e il risanamento delle aree. Il Cipe ha deliberato la somma per le acque, ma il Governo ha chiuso ‘Italia Sicura’ e dobbiamo capire se queste risorse ci sono e dove sono state collocate. Il Cipe ha deliberato anche le risorse per il Lago ma il ministero delle Infrastrutture non ha specificato l’utilizzo e i progetti. Quindi è aperta un’interlocuzione con il Governo per capire che fine hanno fatto le risorse che stavano su ‘Italia sicura’ e quale finalità è possibile dare alle risposte che avevamo chiesto per il Trasimeno. Contestualmente abbiamo finanziato un progetto presentato dalla Provincia di Perugia per l’isola Polvese sull’educazione ambientale. C’è quindi un lavoro della Regione per reperire risorse. Ricordo che le competenze relative al Lago sono delegate alla Provincia di Perugia e che l’ambiente è materia di competenza esclusiva dello Stato. La Regione quindi non può declassare materiali. Abbiamo avviato una interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente per avere quell’autorizzazione che consente, una volta che siamo entrati in possesso delle risorse, di intervenire senza incorrere in provvedimenti e sanzioni”. 

Nella replica Guasticchi si è detto “soddisfatto delle risposte, ma il problema è la tempistica, perché mai come in questo momento il lago diventa anche una attrazione turistica importante”. 

 

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