PERUGIA - Dopo la paziente della provincia di Brindisi che fra pochi giorni tornerà in acqua per una gara di nuoto, affetta da diabete di tipo 1 dall’età di cinque anni, un’altra  giovane donna  si è affidata alle cure dei sanitari della struttura complessa di Medicina Interna Scienze Endocrine e Metaboliche del S.Maria della Misericordia  per una grave  insufficienza corticosurrenalica, brillantemente risolta con una tecnica innovativa, utilizzata per la prima volta in Italia.

La donna, 42 anni, residente nella provincia di Treviso è stata dimessa ieri mattina 16 luglio dopo un ricovero di appena 6 giorni e dopo che altri centri non avevano trovato una soluzione al suo problema.

“Si è presentata alla nostra attenzione una donna  con insufficienza surrenalica e affetta da un raro deficit del citocromo P450, con multipli difetti enzimatici dei processi di detossificazione epatica, con numerose  reazioni allergiche – sottolinea il Dr. Alberto Falorni -. Per tale motivo non era possibile un trattamento con le terapie standard orali a base di idrocortisone o cortisone acetato”.

Una equipe di medici endocrinologi della struttura diretta dal Prof. Geremia Bolli – di cui fanno parte anche le  dottoresse Elisabetta Torlone e  Francesca Cardini - ha impiantato nella paziente un microinfusore  per la somministrazione sottocutanea continua di idrocortisone non contenente eccipienti. “ E’ la prima volta in Italia che tale sistema, abitualmente utilizzato per il trattamento insulinico di pazienti con diabete mellito di tipo 1, viene adattato per la terapia dell’insufficienza corticosurrenalica – informa ancora  il dottor Falorni in una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia - . Per attuare la procedura è  stato necessario chiedere  una speciale autorizzazione del Ministero della Salute. La strategia attuata  ha avuto successo e  la paziente è stata monitorata con normali livelli ematici ormonali che riproducono il normale ritmo circadiano del cortisolo”.

Dopo un significativo miglioramento delle condizioni generali, la paziente nella giornata  domenica ha fatto ritorno al proprio domicilio, e, secondo i medici, potrà tornare a breve a svolgere la propria attività di impiegata presso  una azienda privata. In definitiva anche la risoluzione di questo complesso caso clinico conferma la competenza dei sanitari della DIMISEM  per  offrire un adeguato trattamento dell’insufficienza corticosurrenalica  a quei pazienti per i quali  non è possibile utilizzare le terapie standard.   

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