NORCIA- In coincidenza con l’inizio della primavera, anche quest’anno nonostante le ferite inferte dal terremoto, Norcia ha dato vita alle celebrazioni benedettine alla presenza delle massime autorità civili, religiose e militari della regione Umbria.

Nella piazza dedicata al Santo Patrono di Norcia, davanti alla cattedrale semidistrutta dal sisma del 30 ottobre, si è celebrata la Santa Messa officiata dall’Arcivescovo di Spoleto Norcia, Mons. Renato Boccardo.

Accanto a lui la comunità benedettina diretta erede di San Benedetto. Tra le autorità presenti la presidente della Regione Catiuscia Marini, Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, il Prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, il questore di Perugia Stefano Messina, ufficiali e comandanti dell’arma dei Carabinieri e numerosi sindaci del territorio.

“Abbiamo bisogno di ricostruire non solo gli edifici distrutti – ha detto l’arcivescovo – ma anche il nostro modo di stare insieme. San Benedetto ce lo insegna”. Il presule ha, quindi, ricordato come Papa Paolo VI proclamò San Benedetto patrono principale d’Europa in quanto messaggero di pace e civiltà quando al tramonto dell’impero romano sembrava che il mondo crollasse. Fu lui, con la sua opera, a fare sì che in Europa nascesse un nuovo giorno.

Boccardo ha, quindi, fatto un parallelismo con i tempi attuali alle prese con la caduta di valori e una progressiva perdita di identità: “la croce, il libro e l’aratro, simboli benedettini – ha detto -, devono trovare ancora la loro ragione di essere. I valori religiosi, la cultura e il lavoro devono illuminare il nostro cammino tenendo alti i valori della famiglia e del diritto del bambino di avere un papà e una mamma. La famiglia, minacciata da chi vuole che un suo desiderio diventi legge. Ci vogliono rispetto e prudenza”.

Alla santa messa è quindi seguita la processione per le vie della città dove solo da pochi giorni sono state riaperte alcune vie del centro. In processione i rappresentanti delle guaite e dei castelli in abito medievale, la banda musicale in onore delle reliquie del santo conservate in un reliquario in oro.

La celebrazione religiosa si è tenuta nella piazza intitolata al Santo Patrono d'Europa. Il dramma del terremoto fa stringere la comunità regionale attorno a uno dei suoi simboli e alla volontà di rinascita.

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