Facendo seguito alla richiesta dell’amministrazione comunale di Gubbio di un audit partecipativo sulla complessa e delicata vicenda della chiusura del ciclo dei rifiuti con il coinvolgimento delle industrie cementiere eugubine, la Regione, Arpa, comitato Nocss, ecc, Le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil dell'Umbria ritengono che la partecipazione di tutti soggetti portatori di interessi al percorso sia “strategica”, perché il tema sul tavolo di discussione coinvolge materie su cui è “imprescindibile un'approfondita valutazione tecnica e politica”.

“Le nostre organizzazioni – affermano i segretari generali Augusto Paolucci, Giuliano Bicchieraro e Stefano Paloni - sono rappresentanti di un interesse collettivo e per questo chiediamo un coinvolgimento in tutto il percorso, a partire dall'audit di oggi, 13 gennaio, al fine di portare un valore aggiunto alla discussione. I dati del territorio eugubino – continuano – che è inserito nella strategia Aree interne, descrivono un territorio che in questi anni è stato fortemente coinvolto nel processo di marginalizzazione e spopolamento/invecchiamento della popolazione, con dei picchi molto alti nei Comuni della fascia”.

“È un territorio fragile – aggiungono Paolucci, Bicchieraro e Paloni - ma in compenso con enormi potenzialità, dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale, con una dinamicità industriale che, a nostro avviso, può essere valorizzata per ridare slancio vitale alla comunità. I temi dell'ambiente e del lavoro sono oggi al centro del dibattito locale, ma anche politico nazionale. I territori marginali – insistono i tre rappresentanti dei lavoratori delle costruzioni - anche alla luce del Covid possono essere i luoghi della rinascita. Luoghi in cui si esce dalla frenesia della città per ritornare ad una dimensione più a misura d’uomo. Per essere tali serve però un protagonismo di tutte le forze sociali esistenti e su questo le organizzazioni sindacali sono fortemente impegnate, perché siamo convinti che vada elaborato un progetto di sviluppo complessivo, con al centro lavoro e ambiente”.

“La grande opportunità dei finanziamenti che arrivano dall’Europa - concludono i sindacalisti - deve essere volano per far ripartire l’economia e la società, soprattutto di territori come quello eugubino, ove è inevitabile collegare le tematiche ambientali e quelle dello sviluppo. Crediamo per questo che progetti di sviluppo del territorio non possano essere imposti dall’alto, ma debbano essere il frutto della partecipazione attiva di tutti i soggetti portatori di interessi”.

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