GUBBIO - E’ stata inaugurata ieri pomeriggio la  sede espositiva delle "Brocche d'autore",  in via Baldassini all'interno di uno degli spazi accanto al Museo Multimediale della ‘Festa dei Ceri’, preceduta da un  incontro  nella  sala consiliare di Palazzo Pretorio alla presenza, tra gli altri, del  sindaco  Filippo Mario Stirati e  dell’assessore regionale Fernanda Cecchini,  del presidente del ‘Maggio Eugubino’ Lucio Lupini,  del  curatore dell’esposizione Ettore Sannipoli e  del  progettista  architetto  Matteo Tomarelli;   sono inoltre  intervenuti Patrizia Nardi  coordinatrice della ‘Rete delle Grandi Macchine a spalla’ e  il direttore dell’Istituto centrale di demo etnoantropologia Leandro Ventura.  

Il sindaco Stirati ha ricordato il percorso compiuto in questi anni per valorizzare il patrimonio della ‘Festa dei Ceri’, di cui le brocche rappresentano uno dei rituali iniziali, come il Museo Multimediale e il Centro di Documentazione presso la Biblitoeca Sperelliana:  
«Il ‘Museo delle Brocche’ è  un evento  significativo, con il  quale onoriamo ancora di più la nostra ‘Festa dei Ceri’, sentendoci stretti intorno alla storia e al patrimonio culturale di valore universale.   Si tratta di un’operazione di alto profilo,  finanziata dalla Regione Umbria e dal Comune ed, insieme al ‘Maggio Eugubino’ e alla disponibilità di ‘Gubbio Cultura Multiservizi’, è stato raggiunto l’importante obiettivo di rendere permanente una forma di creatività artistica, che  esigeva la definizione di un luogo per  l’esposizione delle opere,   in cui   innovazione e tradizione sono  congiunte attraverso la ceramica».  
L'assessore dell’Umbria Cecchini  ha ribadito l’importanza dell’iniziativa, alla quale la Regione ha assicurato 30 mila euro: «Si  incrementa  l’identità della città e della Festa,  simbolo dell’intera Regione,   rappresentando un richiamo in più per visitatori e turisti».

A tracciare il cammino fatto è stato il presidente del ‘Maggio Eugubino’ Lupini: « E’ il coronamento di un’idea, nata  nel 2002,  grazie a Ettore Sannipoli con un progetto curato dal  ‘Maggio Eugubino’. Ogni anno,  nella settimana che precede il 15 maggio,  viene  proposta   l’esposizione  delle  Brocche d’Autore,  frutto  dell’estro creativo di  54  artisti della ceramica,   eugubini, italiani e stranieri.  Si tratta di  personali interpretazioni del simbolo della Festa,  3 per ogni autore  con   9 opere  da ben 17 anni:   un numero elevato di circa 150  brocche,  che  nel mese di maggio trova la collaborazione dei commercianti del centro per l’esposizione delle stesse. Abbiamo chiesto a tutte le amministrazioni un luogo in cui poterle collocare e oggi finalmente,  grazie a questa attuale, il sogno è divenuto realtà con un museo  appositamente creato ».   

Leandro Ventura è stato colpito dall’originalità delle forme e dalla capacità interpretativa degli artisti: « La terracotta era considerata di poco pregio, essendo legata all’uso quotidiano ma dal ‘900 in poi non si considera più negativamente la ripetitività dell’opera d’arte».  Patrizia Nardi  ha espresso l’auspicio di una mostra itinerante  delle brocche nei musei civici delle città d’Italia e  ha  annunciato  importanti sviluppo  nell’iter burocratico del riconoscimento Unesco della ‘Festa dei Ceri’ come bene immateriale: «Abbiamo lavorato molto e bene, affinchè possa essere recuperato a pieno titolo l’ingresso di Gubbio, che è da sempre nella ‘rete delle macchine a spalla’ e si è prodigata nella cura continua dei rapporti tra le comunità. Nei primi mesi dell’anno prossimo, dovrebbe esserci un pronunciamente definitivo».

L’architetto Tomarelli ha spiegato l’allestimento come mondo di visione e condivisione e la possibilità,  mediante il criterio della turnazione, di mostrare la straordinaria simbiosi tra arte, artigianato artistico e tradizione:  «Tale  attività si inserisce nelle operazioni di salvaguardia e tutela della ‘Festa dei Ceri’ che, con grande consapevolezza e senso di identità, la comunità eugubina affronta e vive».   

Infine,  è intervenuto Ettore Sannipoli, ideatore di ‘Brocche d’Autore’, esperto d'arte, storico e consigliere del ‘Maggio Eugubino’: «Le difficoltà sono state tante soprattutto all'inizio ma ce l'abbiamo fatta.  L’idea mi è venuta  dopo aver visto  una mostra di Nino Caruso nel 1956 a Torgiano. Ogni anno  sono  protagonisti  valenti artisti eugubini o italiani o stranieri,  scelti comunque nei territori con tradizione antica della ceramica. Siamo arrivati anche in Australia e Cuba con alcune presenze. Questa esposizione è la migliore garanzia per la continuità di questo appuntamento,  fortemente legato ad uno dei simboli dei Ceri e dunque della nostra comunità.  Nel tempo, abbiamo riscontrato un crescente interesse degli artisti a  partecipare e  un grande consenso di pubblico e critica.   Abbiamo voluto esporre , nella zona centrale,  le brocche di tre artisti scomparsi, che appartengono alla prima edizone del 2002: Nello Bocci, Edgardo Abbozzo e Alan Peascod ».  

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