GUALDO TADINO - La Città di Gualdo Tadino ed il Museo dell'Emigrazione Pietro Conti protagonisti domenica 10 dicembre, tra le 10.30 e le 12.30, del programma di approfondimento religioso ‘A sua immagine’ con all'interno la Santa Messa e recita dell'Angelus da Piazza San Pietro, condotto dalla nota e brava giornalista Lorena Bianchetti.  “Essere italiani è una storia”, recita lo slogan del Museo Conti, il primo a nascere in Italia nel 2003, dedicato al grande fenomeno dell’emigrazione italiana all’estero. 

“Si parlerà in puntata di emigrazione”, ha spiegato Catia Monacelli, Direttore del Museo, “anche in vista delle prossime celebrazioni del centenario dalla scomparsa di una figura fondamentale quale Santa Francesca Cabrini, protettrice dei migranti”. Il programma è nato nell’ottobre del 1997 come settimanale di approfondimento culturale, sulla scia delle rubriche religiose presenti nel palinsesto della Rai sin dal 1954, e nel tempo ‘A sua immagine’ si è andato definendo come luogo di confronto culturale e religioso per il grande pubblico, realizzato in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana.

“Non posso che esprime la più viva soddisfazione”, ha sottolineato il primo cittadino Massimiliano Presciutti, Presidente del Museo dell’Emigrazione, “per avere avuto il privilegio di vedere illuminato attraverso le telecamere Rai, un luogo importante della nostra memoria, che a pieno titolo, anche attraverso il suo Centro Studi, entra nella dialettica di confronto con le nuove migrazioni e le buone politiche oggi in Italia di accoglienza. Non dimenticando, questa è anche la mia storia, che gli italiani sono stati un popolo di migranti, in paesi ospitanti ma non sempre ospitali”.

Il Museo Regionale dell’Emigrazione, intitolato a Pietro Conti, primo Presidente della Regione Umbria, nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di Gualdo Tadino, di evocare e sottolineare il patrimonio storico, culturale ed umano legato al grande esodo migratorio che coinvolse l’Italia a partire dalla fine dell’Ottocento, riguardando più di 27 milioni di persone. Centinaia di documenti, immagini e racconti provenienti da tutte le regioni sono custoditi nella sede museale, tutti insieme a raccontare un’unica grande storia: gli addii, l’incontro e lo scontro con il paese straniero, la nostalgia, le gioie e i dolori quotidiani, l’integrazione nella nuova realtà, le sconfitte e le vittorie, il confronto e la riflessione con l’immigrazione di oggi.

 

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