Il gruppo consiliare del Partito democratico annuncia la presentazione di una mozione analoga a quella già presentata dal gruppo Pd al Comune a Perugia, per chiedere di “valutare soluzioni alternative per la viabilità di Collestrada rispetto ad un progetto fortemente impattante (il cosiddetto 'Nodino') che, tra l’altro, non risolverebbe i problemi di traffico se non nella percentuale irrisoria del 15 per cento”.

“La viabilità di Collestrada non è un problema locale ma regionale e il tergiversare assurdo intorno a una soluzione è grave e allarmante”. Così il gruppo consiliare del Partito democratico, che annuncia la presentazione di una mozione, “analoga a quella già presentata dal gruppo del Pd in Comune a Perugia, per chiedere di valutare soluzioni alternative ad un progetto fortemente impattante che, tra l’altro, non risolverebbe i problemi di traffico se non in una percentuale irrisoria, del 15 per cento”.

“E’ ora di dire basta – spiegano i consiglieri dem – alle risposte elusive sul tema del cosiddetto ‘Nodino’ di Perugia. Servono risposte su un problema impattante che, con la ripartenza, di sicuro si riporrà in tutta la sua problematicità. Che fine farà dunque il ‘nodino’? Occorre valutare soluzioni alternative a un progetto impattante, che tra l’altro difficilmente avrebbe qualche soluzione. Inoltre la ipotizzata progettazione definitiva fa riferimento a un progetto preliminare di circa 20 anni fa e pertanto non può prescindere dagli indiscutibili e ovvi cambiamenti che le dinamiche di sviluppo e tutela hanno determinato in materia di flussi di traffico, salvaguardia ambientale e compatibilità tra costi e benefici”.

“Le alternative percorribili per la diminuzione del traffico – proseguono i consiglieri del Pd - sono molte, come il miglioramento della viabilità provinciale e interregionale intorno all’area perugina. Serve sfruttare in maniera adeguata le sedi attuali, accanto a una ricognizione nonché riorganizzazione/implementazione di un sistema pubblico dei trasporti che sia più efficiente ed efficace. La Regione deve farsi carico del tema, insieme al Comune di Perugia, cercando soluzioni che rispondano ai principi di sviluppo sostenibile e attuino una transizione ecologica autentica (in linea con quanto richiesto dal piano Next Generation EU), soprattutto avviando quanto prima un percorso partecipativo con i comitati, le associazioni e i cittadini tutti, che attendono da troppo tempo risposte chiare”. 

 

Fonte acs umbria

Condividi