PERUGIA - Come oramai di consueto negli ultimi anni, qualche giorno prima della chiusura delle iscrizioni, sui giornali umbri appaiono articoli che divulgano notizie infondate e dati travisati.

Quest’anno una puntuale risposta richiede l’articolo a firma di Erica Pontini pubblicato sul quotidiano la Nazione del 20 ottobre 2016. I dati sono infatti ben diversi.

In primo luogo il numero degli immatricolati 2016/2017: 

Il paragone con gli anni Novanta è del tutto inadeguato per una serie di ragioni oggettive comuni a tutti i corsi di laurea di Giurisprudenza: la crisi economica, la crisi della professione forense e il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego.

Certamente Giurisprudenza non è rimasta, nel frattempo, «conservatrice e provinciale». In verità il Corso non è rivolto soltanto alle tradizionali professioni legali. Negli ultimi anni l’offerta formativa è stata profondamente innovata, introducendo diversi insegnamenti impartiti in lingua inglese che aprono alla dimensione europea e internazionale nonché metodologie didattiche all’avanguardia quali le Cliniche Legali e il Laboratorio di scrittura giuridica.

Il numero complessivo di “complementari” è più che raddoppiato e continuano ad essere offerti anche gli insegnamenti segnalati come mancanti; vedi il caso di “Legislazione antimafia” oggi offerto con diversa denominazione.

La qualità della didattica - peraltro positivamente valutata dagli stessi studenti – attira numerosi stranieri in mobilità Erasmus. Anche le domande di iscrizione alla Scuola di Specializzazione per le professioni legali sono in crescita. Sono in aumento i tirocini formativi pre e post-lauream presso soggetti privati e pubblici.

Uno sguardo al sito del Dipartimento e un auspicabile colloquio con il Direttore avrebbero potuto evitare di fornire ai lettori notizie parziali e infondate.

Giovanni Marini

Direttore del Dipartimento Giurisprudenza

 

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