DERUTA - Martedì 18 febbraio alle ore 21.00, presso il Teatro parrocchiale di Sant’Angelo di Celle, il Comune di Deruta e l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, in occasione del Giorno del Ricordo, organizzano un incontro dal titolo “Persone in Transito. Il Secondo dopoguerra in Europa”.

L’iniziativa, voluta dal Sindaco Michele Toniaccini, verrà aperta dal primo cittadino del centro umbro; seguirà una relazione della professoressa Emanuela Costantini dell’Università degli Studi di Perugia sul tema “Esodo esodi. Spostamenti di popolazione nell’Europa del Secondo dopoguerra”; Raffaella Panella, fuggita da Zara con i genitori dopo i bombardamenti alleati del 2 novembre 1943, racconterà la sua vicenda, caratterizzata da quindici anni di peregrinazioni fra vari campi profughi italiani, da Sistiana (Trieste) a Marina di Massa a Monza.

I trasferimenti forzati di popolazione all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale furono il risultato di complessi equilibri diplomatici tra le potenze vincitrici. L’Europa centrale risultò il teatro privilegiato del fenomeno, che aveva avuto le sue cause da un lato dalla politica aggressiva della Germania hitleriana, dall’altro da una generalizzata sottovalutazione dei diritti delle minoranze nel ridisegnare i nuovi confini nazionali risultati dai Trattati di pace. Fu così che quasi otto milioni di tedeschi transitarono dalla Polonia verso la nuova Germania; svariate migliaia di russi verso i territori annessi dall'Unione Sovietica; più di quattro milioni di polacchi dai territori annessi dall’URSS verso la Polonia. In un quadro così drammatico e complesso furono coinvolti anche 450.000 italiani: 15.000 dalle isole dell’Egeo, circa 120.000 dall’Etiopia e dall’Eritrea e 300.000 dalle terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia passate sotto il controllo della Repubblica Federativa socialista di Jugoslavia.

L’evento sarà quindi caratterizzato da due scelte di fondo compite dall’Amministrazione comunale derutese e dall’Isuc: la contestualizzazione dell’Esodo italiano dall’Istria in un contesto europeo che facilita la comprensione delle cause e il giudizio sulle conseguenze; l’ascolto della testimonianza viva di una persona che da quelle vicende venne segnata per tutta la vita.

Condividi