GUALDO TADINO - Sono proseguiti ieri presso l’IIS “Casimiri” di Gualdo Tadino i Laboratori sui documenti dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea” proposti anche quest’anno per il Giorno del Ricordo agli studenti della Provincia di Perugia. Erano iniziati il 3 febbraio con i ragazzi del Liceo scientifico “Marconi” di Foligno per proseguire poi oggi presso il Liceo “Cassata-Gattapone” di Gubbio e nei prossimi giorni presso altre Scuole secondarie.

Le attività si articolano tramite un dossier dal titolo Le Foibe, una storia dai confini mobili curato da Govanni Codovini e Dino Renato Nardelli, che comprende storiografia, documento d’archivio, trascrizione di testimonianze di sopravvissuti e link a materiali video oggi facilmente accessibile grazie alle LIM. Un percorso attraversato con gli studenti tramite parole chiave come etnia, popolo, stirpe, nazione, Stato.

Leggere la storiografia del Confine Orientale filtrandola con parole chiave per la cittadinanza è un percorso già in parte battuto dall’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e dalla Società di studi Fiumani, associazione culturale di esuli presieduta dal prof. Giovanni Stelli; questa nell’ultimo lustro ha inoltre operato per trasferire l’intuizione su un terreno più squisitamente politico, parlando di ritorno culturale nelle terre dalle quali l’esodo degli italiani nel dopoguerra era partito e che sono oggi sotto la sovranità delle repubbliche di Croazia e di Slovenia. Una strategia che contribuisce nell’Europa attuale a trasformare quei luoghi, che soprattutto nel corso del Novecento sono stati teatro di scontri interetnici dalle radici fortemente ideologiche, in laboratorio per una cittadinanza sovranazionale.

L’Isuc quest’anno ha dovuti limitare la sua proposta alle sole scuole della provincia di Perugia a causa di un drastico ridimensionamento del personale scientifico ed amministrativo che ha portato alla chiusura della sua sede di Terni ed alla diminuzione del numero di tutors qualificati per la gestione dei laboratori di storia.
 
 

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