PERUGIA - Regione Umbria e Comuni uniti nella lotta al gioco d'azzardo patologico, un fenomeno sempre più esteso e trasversale con conseguenze spesso drammatiche sul piano sociale e sanitario. Lunedì 18 marzo, dalle ore 9, a Villa Umbra si terrà un summit per fare il punto della situazione su questo tema, mettendo al centro numeri e servizi, per pianificare le strategie future contro la ludopatia.

L'incontro – intitolato "Gioco d'azzardo patologico: una sfida comune" e promosso da Regione Umbria, Anci Umbria, Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e FederSanità –  è rivolto a  sindaci, assessori alle politiche sociali e giovanili, comandanti della polizia locale, dirigenti e funzionari dei servizi sociali e delle politiche per i giovani, segretari generali, responsabili e addetti degli uffici per il commercio e sportelli Suap dei Comuni umbri, operatori del Servizio sanitario regionale che si occupano di ludopatie.

L'obiettivo è analizzare il quadro normativo regionale e nazionale sul versante dell'evoluzione del fenomeno del gioco d'azzardo, presentare le politiche e la programmazione regionale in materia, attivare un percorso di confronto e di condivisione di strumenti normativi e operativi, basato sul coinvolgimento attivo, a fianco della Regione Umbria, dell'Anci e dei Comuni umbri.

I lavori saranno aperti dall'amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Alberto Naticchioni. Interverranno Luca Barberini, assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Francesco De Rebotti, presidente Anci Umbria, Sabrina Molinaro, Istituto di Fisiologia clinica del CNR, Sonia Biscontini, direttore Dipartimento Dipendenze Usl Umbria 2, Domenico Faggiani, Anci nazionale, Paolo Jarre, direttore Dipartimento Dipendenze Asl Torino 3,  Silvio Ranieri, segretario generale Anci Umbria, Paola Casucci, dirigente regionale Programmazione socio-sanitaria dell'assistenza distrettuale. Coordinerà i lavori Angela Bravi, direzione Salute e Welfare della Regione Umbria.

Nel corso del seminario, inoltre, verrà affrontato il tema della prossima programmazione regionale per prevenire la dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Il Piano regionale attuale, infatti, andrà a scadenza a fine 2019 e la nuova pianificazione, pur in continuità con le azioni intraprese, vedrà un maggiore protagonismo dei Comuni, entro una cornice di forte integrazione tra i servizi sanitari, gli Enti locali e le associazioni attive nel territorio per la realizzazione di un sistema regionale di intervento multidimensionale e coordinato, articolato dal livello regionale a quello locale, obiettivo verso cui converge la legge regionale 21/2014 dedicata alle "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico".

La normativa regionale attribuisce ai Comuni un ruolo fondamentale nella lotta al gioco d'azzardo e nel contrasto alla ludopatia, con l'attribuzione agli stessi di funzioni rilevanti in materia di regolamentazione e controllo dell'offerta di giochi d'azzardo e nell'attuazione di interventi volti alla sensibilizzazione delle comunità locali e alla prevenzione. Il Piano regionale per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d'azzardo ha tradotto tali funzioni in azioni concrete e ha promosso una serie di attività che coinvolgono le istituzioni comunali, tra cui la campagna regionale di comunicazione e il marchio "Umbria No slot".

 

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