La Sinistra per Perugia ha partecipato ad una interessante assemblea di quartiere, convocata da Liberi e Uguali, sulle problematiche locali e sulle imminenti elezioni politiche che si è svolta a Ferro di Cavallo.

La partecipazione dei cittadini è stata numerosa e tutti hanno sostenuto la necessità di ricostruire la sinistra e la nascita di un governo alternativo a quello attuale.

Dopo i disastri sociali, politici ed economici causati dai governi Letta, Renzi e Gentiloni, infatti, si avverte l’urgenza di una svolta profonda nella vita politica del nostro paese. Come anche la necessità di contrastare fortemente questa ondata di destra populista, razzista e di rigurgiti fascisti: gravissimi i fatti recenti di aggressione avvenuti nella nostra città.

Il solo voto utile sarà quello dato a Liberi e Uguali: unica garanzia di rinnovamento e di governo democratico.

Al dibattito sono intervenuti, oltre i candidati politici Andrea Mazzoni e Silvia Ricci, anche ex sindacalisti della Perugina, e rappresentanti di altre realtà lavorative.

La partecipazione di alcuni operai dello stabilimento di S:Sisto ha, poi, focalizzato il dibattito sulle preoccupazioni sia per il posto di lavoro, sia sulle prospettive future della Perugina.

Tutti hanno messo in evidenza come il destino dei 365 lavoratori, dichiarati in esubero, sia strettamente connesso alla salvaguardia e alla esistenza stessa della fabbrica.

Questa attuale viene considerata la fase più delicata ed importante di tutta la storia della Perugina.

Tutti hanno condiviso il giudizio negativo sul piano industriale della Nestlè, e la sua pericolosità per i livelli occupazioni.

Purtroppo gli investimenti di 60 milioni sono solo indirizzati a perseguire l'obiettivo di rendere S. Sisto una fabbrica molto efficiente, altamente redditiva, estremamente flessibile e con pochissimi lavoratori fissi. Questi sono i fini economici da tempo dichiarati a livello internazionale anche dai capi dei fondi americani che hanno investito in Nestlè.

Le preoccupazioni per il futuro degli operai nascono dalla convinzione che produrre a S:Sisto solo pochissimi prodotti, per quanto reclamizzati, non garantiranno l'occupazione, ma porteranno la Perugina in futuro a serissime difficoltà.

Occorre, invece, una Perugina diversa da quella disegnata dall'azienda. Solo quando torneranno a lavorare in pieno gli impianti produttivi, allargando l’offerta commerciale, sarà possibile garantire un futuro all’azienda e ai lavoratori.

E’ stato ribadito con forza, grazie anche all’esperienza avuta con la Nestlè nel passato, la necessità di tenere unito il movimento: i lavoratori, il sindacato, le Istituzioni e la città, perché la controparte è solo la Nestlè che persegue con logica freddezza il suo interesse.

Infatti l’unico parametro che conta e riconosce è solo quello del profitto.

Il sindacato può essere anche criticato, ma va sopratutto aiutato ed incoraggiato a fare meglio: tutto in una logica positiva.

Gli strumenti sociali servono molto, ma conterebbe veramente, per salvare i posti di lavoro, ottenere un accordo più avanzato e diverso da quello attuale, ormai superato dagli avvenimenti.

In ultimo è stata espressa un’esigenza di stringersi attorno ai lavoratori in lotta in tutte le fabbriche in crisi del territorio e a proseguire con convinzione la campagna elettorale a favore dei candidati di Liberi e Uguali.

Un invito, inoltre, a partecipare domenica 25 febbraio alla manifestazione alla sala dei Notari alle ore 11 con il leader di L.e U. Pietro Grasso

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

 

 

Condividi