GUBBIO - I volontari dell’associazione ‘Animal mind Italia – Umbria’ hanno impresso in questi mesi una forte accelerazione alle adozioni del canile di Gubbio,  con un’azione costante di  socializzazione e di conoscenza degli ospiti a quattro zampe della struttura, attraverso vari strumenti social e una rete di rapporti diretti. E’ uno degli aspetti positivi segnalati nel  resoconto diffuso in un comunicato stampa, a firma della presidente dell’associazione Ernesta Cambiotti

«Siamo orgogliosi del lavoro fatto, grazie ad un’azione paziente e amorevole, pressoché  quotidiana, di rieducazione dei cani alla socializzazione. In pochi mesi, attraverso un contatto equilibrato e competente siamo riusciti  a ‘sbloccare’  anche i cani più difficili, quelli più diffidenti e fobici, segnati da una storia pesante e con problemi comportamentali seri. Questo lavoro di recupero è fondamentale per agevolare le adozioni  e i numeri parlano chiaro.  Stiamo utilizzando la pagina Facebook “Adozioni Canile di Gubbio”, la visibilità è aumentata e i risultati non si fanno attendere.  Nonostante  ancora ci siano nuovi ingressi di cani randagi accalappiati o abbandonati, che nella prima fase sono accolti nella struttura Sanitaria, il Canile Rifugio si sta  svuotando.  

Cani come Marley, oggettivamente “difficile”, e ancora Fabri, Prisca, Bobo, Benedettino, Sole, Bianca, Fido di Morra, Elena, Puccy, Asso, Fossata hanno ora l’amore che meritano, in famiglie consapevoli e responsabili. A settembre, con i preaffidi in atto, ne  rimarranno non più di 50,  contro una media di 120/130 cani in passato.

La  finalità dei canili, lo ricordiamo,  è di uno ‘stallo’ temporaneo e non di una prigione a vita, e  le adozioni sono l’obiettivo primario oltre alla lotta contro l’abbandono. Le nostre non sono adozioni “lampo”, anche perché giustamente la legge e la procedura adottata dall’attuale  Gestore del Canile,  non lo permetterebbero. I volontari passano ore insieme agli adottanti, a volte con tutta la famiglia,  per far sì che uomo-cane si conoscano, entrino quasi in simbiosi...

Nonostante problematiche ancora presenti e le polemiche scatenate in questi mesi, sono stati fatti passi avanti e chi arriva in canile nota un’atmosfera ‘diversa’, ci fa i complimenti. Quello che auspichiamo è la massima collaborazione da parte di tutti, alla quale puntano il sindaco e l’amministrazione comunale proprietaria del canile,  visto che l’obiettivo comune è il benessere dei cani. 

Intanto, i volontari di ‘Animal Mind’ – prosegue Ernesta Cambiotti -  stanno mettendo a disposizione le proprie conoscenze e stanno ‘formando’ volontari dell’associazione ‘Gubbio Soccorso – sezione ambiente e animali’ che di recente ha fatto il suo ingresso tramite convenzione,  con i quali hanno  instaurato un buon rapporto a dispetto delle pesanti polemiche sui social, alimentate anche da alcuni più ‘intemperanti’.

Nessuno vuol nascondere che nella struttura erano evidenti alcune problematiche e criticità, in gran parte legate alla struttura. Gestire i canili non è semplice, diventa un “lavoro” e si sa che difficilmente chi lavora usa “empatia” e “amore”, anche se a volte basterebbe la professionalità.I volontari “compensano” tutto questo. Avere puntato i riflettori sulla struttura, se da una parte l’ha fatta conoscere ai più, ha favorito azioni di sensibilizzazione e ha accelerato le iniziative di ristrutturazione, dall’altra ha distolto “risorse” per interventi non proprio prioritari ma che comunque sono stati prescritti dagli organi di controllo preposti. 

A onore del vero, ci stavamo “lavorando” e le istituzioni – puntualizza Cambiotti -  recependo le nostre “osservazioni” si stavano attivando, con i loro tempi naturalmente. Quando siamo entrati in canile come associazione, ci siamo subito resi conto che c’erano dei cani malati, per lo più anziani, e alcuni segnalati erano in terapia. Eravamo all’inizio di un  percorso delicato perché si parla di vite, di esseri senzienti, e non sempre la gente se ne rende conto. I tempi difficili, rendono le persone meno sensibili. Gli animali contano meno degli umani. Il volontario animalista ‘vero’ non si occupa naturalmente solo di animali, perché ha una visione di un mondo diverso, dove tutti vivono in armonia  e hanno un ruolo e un valore. Gli animali, come gli altri esseri viventi, vanno  rispettati,  difesi e protetti, e non possono essere lo strumento di “odio” e “guerra mediatica” che spesso osserviamo sui social e nella vita di tutti i giorni. Noi continuiamo la nostra opera, la gente ci segue, venendo in canile e adottando consapevolmente e con amore gli ospiti, perché il canile, ricordiamolo, è l’approdo verso una famiglia per sempre. E alla fine sono sempre i fatti che contano! »

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