Il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) annuncia un’interrogazione a risposta immediata sulla convenzione in materia di sanità fra la Regione Umbria e l’Università degli studi di Perugia, con cui vuole sapere “quali sono i motivi per cui, a distanza di oltre due anni, non si sia stipulata la convenzione – da tutti ritenuta strategica - con l’Ateneo perugino e in che tempi si intenda raggiungere questo risultato; se e in che forma l’Università di Perugia abbia contribuito alla formulazione e redazione della proposta di nuovo Piano Sanitario Regionale”. Inoltre Fora chiede di sapere “quanto del memorandum già sottoscritto sia stato fino ad ora realizzato o applicato come metodo e percorso di collaborazione”.

“Il 22 gennaio 2020 – ricorda Fora - veniva siglato un ‘memorandum d'intesa per la salute’ fra la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, nel presentare il quale la presidente Tesei aveva annunciato ‘con la firma di oggi diamo il via a un percorso con l'Università degli Studi di Perugia che non si fermerà alla Convenzione Sanità che nei prossimi mesi andremo a sottoscrivere, ma che riguarderà numerosi settori. In questo periodo storico è necessario più che mai fare squadra: le migliori risorse del nostro territorio debbono mettersi al servizio della comunità. La collaborazione tra le istituzioni, Regione e Università in particolare, è elemento fondamentale e imprescindibile per disegnare l'Umbria del futuro’. Gli auspici contenuti nel memorandum e anche la novità di metodo che traspariva dallo stesso erano certamente condivisibili, ieri così come anche oggi, perché è evidente che il declino dell’Umbria potrà essere arrestato e contrastato solo facendo squadra fra le migliori energie della Regione, istituzionali, pubbliche, private o di comunità che siano”.

“Dal 22 gennaio del 2020 sono passati due anni e, ad oggi, non vi è traccia della firma della convenzione sanità fra Regione e Università che allora si annunciava dietro l’angolo. Pur inquadrando la vicenda all’interno della grave pandemia che sarebbe esplosa nei mesi successivi e quindi un po' di ritardo sarebbe più che comprensibile e giustificabile, è di tutta evidenza che alla base della mancata stipula della convenzione debbono esserci anche valutazioni differenti fra le parti. Era prevista la partecipazione attiva dell’Ateneo di Perugia alla formulazione del Piano Sanitario Regionale e al periodico monitoraggio delle azioni programmate, con una funzione consultiva dell’Università degli Studi di Perugia. Ad oggi, non è ancora dato sapere se e in che forma l’Università sia stata coinvolta nella formulazione e redazione del PSR e quale contributo abbia apportato allo stesso piano”. 

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