FOLIGNO - Cittadini e lavoratori della Fils sono stati vittime in questi anni di giochi politici, strumentalizzazioni e incapacità di governo. Ora si metta fine a questo triste spettacolo, a cui noi come consiglieri di sinistra impegnati da anni ad indicare strade alternative a quelle percorse, non vogliamo più partecipare. 

La vicenda della Fils è infatti la cartina al tornasole del declino della classe dirigente della città. 

In primis ovviamente della maggioranza, del Partito Democratico e del Sindaco Mismetti, i quali pur essendo consapevoli da anni delle prospettive difficilissime di questa azienda non hanno mai accettato di agire come sarebbe stato necessario: prima hanno permesso che fossero fatte assunzioni non coerenti con le necessità aziendali, poi hanno insistito nel mantenere un manegement di nomina strettamente politica, hanno rinunciato a perseguire davvero la mobilità tra partecipate, sopratutto in Vus la quale ha fatto continuo ricorso ad esternalizzazioni ai privati mentre vi era del personale in esubero in Fils, e anche nell'azienda corrispondente di Spoleto. Infine sono stati del tutto incapaci di rendere efficiente Fils e di fronte a ciò hanno chiaramente tentato di scaricare la riduzione dei costi aziendali sul salario dei lavoratori, con un giochino politico insopportabile, perché tutti sapevano che anche nel caso in cui i lavoratori avessero accettato il nuovo contratto, la maggioranza in consiglio non sarebbe stata in grado di trovare i numeri sulla ricapitalizzazione. 
Un disastro, che non ammette scusanti e che per quanto ci riguarda – sommatto all'incapacità di questa giunta di governare davvero la città - dovrebbe produrre la rinuncia a proseguire questa consiliatura la cui strada è stata lastricata solo di guerre intestine e mera gestione del quotidiano. 

Ma purtroppo non finisce qui. Anche la classe dirigente delle destre e dei cinque stelle a nostro avviso non ha brillato. Questa parte dell'opposizione ha avuto solo un minuscolo merito, quello di ripetere all'infinito ciò che tutta la città sapeva già: cioè che la Fils così com'era non funzionava. Oltre questa ripetizione non si è riusciti ad andare: nessuna assunzione di responsabilità e totale indisponibilità (come dimostrato dal voto contrario alla mozione Graziosi) a sostenere quella ricapitalizzazione che a questo punto era diventata indispensabile anche nel caso in cui il Sindaco avesse accettato di cambiare management, assessore competente, piano industriale e organizzazione aziendale, come tutti noi abbiamo sempre chiesto. 

Insomma, ci siamo sentiti soli. I soli che hanno dato la disponibilità a votare la ricapitalizzazione nel caso in cui si fosse davvero deciso di mettere mano ai tanti problemi sopracitati. E quindi i soli a credere che l'azienda potesse davvero essere riformata e andare avanti, salvando 40 famiglie dai gravi problemi occupazionali che certamente arriveranno – prima o poi – a causa della gestione privata e mantenendo in mano pubblica un settore cruciale per il decoro della città come quello delle manutenzioni. Se qualche cittadino pensa che con gli appalti ai privati i lavori costeranno meno e saranno fatti meglio si sbaglia: non c'è bisogno di portare esempi perché tutti sappiamo che ormai gli appalti sono diventati cattedrali che contengono solo lavoro sottopagato e precario, e spesso possono nascondere clientelismo e corruzione. 

Ci chiedono se il Sindaco deve dimettersi? La nostra risposta è si. Ci chiedono se firmiamo la mozione di sfiducia con destre e Cinque Stelle? La risposta è no, perché non la pensiamo allo stesso modo su cosa fosse necessario fare per Fils e non abbiamo visto serietà nella battaglia di questa parte delle opposizioni. Valuteremo quindi se votarla, una volta che ci sarà stato sottoposto un testo scritto. 

Nel frattempo prepariamo una nostra mozione di censura delle scelte del Sindaco e della maggioranza e annunciamo che daremo vita ad un unico gruppo consiliare di opposizione, che farà riferimento al partito Sinistra Italiana. Questa scelta è il frutto dell'interesse comune a rafforzare la sinistra in città e a livello nazionale, necessaria perché il Pd ha dimostrato di aver perso ogni vero interesse per le battaglie a difesa dei diritti dei più deboli. Apriamo un percorso in città per costruire un'alternativa, ne discuteremo anche all'imminente congresso comunale, coinvolgendo tutti i cittadini che vorranno collaborare con noi, per riprendere in mano il futuro di Foligno e fermare questa deriva.   

Elisabetta Piccolotti 

Elio Graziosi 

Consiglieri Comunali 

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