Quando ormai, almeno in Umbria, ricoveri, positività al Covid  sono praticamente annullati, per motivi incomprensibili, l’ospedale di Foligno, a cui fa riferimento un bacino d’utenza di circa 150.000 cittadini, moderno, almeno fino a qualche tempo fa con dei servizi di eccellenza e non solo regionale, risulta chiuso ancora alle attività ambulatoriali, alla chirurgia di routine, fortemente compresso nella sua complessiva funzionalità.

E non è che questa scelta, non si sa fatta da chi, non provochi disagi e perfino rischi per la cittadinanza. Rinviare sine die controlli ambulatoriali per cardiopatici, nefropatici, dirottare non si sa dove esami strumentali, possono determinare gravi rischi per la salute. In definitiva i controlli e la prevenzione vanno a farsi benedire.

C’è un torpore decisionale che allarma e che mette a rischio perfino il futuro del nosocomio folignate.

Eppure l’ospedale di Foligno ha una grande tradizione e continua a vantare importanti professionalità che tuttavia ora vengono quotidianamente mortificante.

Una situazione grave, incomprensibile, rischiosa per i cittadini e che fa clamorosamente il paio con la contestuale riapertura della movida folignate durante la quale migliaia di giovani, incuranti di un virus che, dicono gli esperti, continua minaccioso ad essere presente, nei fine settimana, senza controlli,  senza mascherine, non rispettando né distanza né regole, neppure quelle più elementari,  si accalcano in via Mazzini, centro della movida.

Non credo che non possano identificarsi responsabilità per un Ospedale che viene progressivamente liquidato, per cittadini sempre più ignorati nelle loro primarie necessità, per una irresponsabile riapertura incontrollata della movida che, speriamo di no, potrebbe rappresentare il nuovo terreno di coltura per un nuovo focolaio virale. 

Quando ormai, almeno in Umbria, ricoveri, positività al Covid  sono praticamente annullati, per motivi incomprensibili, l’ospedale di Foligno, a cui fa riferimento un bacino d’utenza di circa 150.000 cittadini, moderno, almeno fino a qualche tempo fa con dei servizi di eccellenza e non solo regionale, risulta chiuso ancora alle attività ambulatoriali, alla chirurgia di routine, fortemente compresso nella sua complessiva funzionalità.

E non è che questa scelta, non si sa fatta da chi, non provochi disagi e perfino rischi per la cittadinanza. Rinviare sine die controlli ambulatoriali per cardiopatici, nefropatici, dirottare non si sa dove esami strumentali, possono determinare gravi rischi per la salute. In definitiva i controlli e la prevenzione vanno a farsi benedire.

C’è un torpore decisionale che allarma e che mette a rischio perfino il futuro del nosocomio folignate.

Eppure l’ospedale di Foligno ha una grande tradizione e continua a vantare importanti professionalità che tuttavia ora vengono quotidianamente mortificante.

Una situazione grave, incomprensibile, rischiosa per i cittadini e che fa clamorosamente il paio con la contestuale riapertura della movida folignate durante la quale migliaia di giovani, incuranti di un virus che, dicono gli esperti, continua minaccioso ad essere presente, nei fine settimana, senza controlli,  senza mascherine, non rispettando né distanza né regole, neppure quelle più elementari,  si accalcano in via Mazzini, centro della movida.

Non credo che non possano identificarsi responsabilità per un Ospedale che viene progressivamente liquidato, per cittadini sempre più ignorati nelle loro primarie necessità, per una irresponsabile riapertura incontrollata della movida che, speriamo di no, potrebbe rappresentare il nuovo terreno di coltura per un nuovo focolaio virale.

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