FOLIGNO - Come ogni Quaresima, anche quest’anno si rinnova l’incontro tra il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi e la Caritas diocesana guidata da Mauro Masciotti. Mercoledì 14 marzo, infatti, si terrà la consueta visita all’interno del Chiostro di San Giacomo, lì dove quotidianamente tanti operatori e volontari prestano il loro servizio a favore della comunità cittadina. Soprattutto delle fasce più deboli della società che, strette nella morsa di una crisi che non ha solo tratti economici ma anche di valori, bussano alle porte dell’Ufficio pastorale della diocesi folignate per chiedere aiuto e sostegno.

L’appuntamento è alle 17, quando monsignor Sigismondi si ritroverà in preghiera con quanti prenderanno parte ai vespri, con la cittadinanza tutta invitata a partecipare.

L’occasione, come detto, è quel tempo di Quaresima che accompagna i fedeli verso la resurrezione di Cristo. Quello stesso Cristo che, come accade quotidianamente agli uomini, nel deserto si è trovato di fronte alla tentazione, l’ha combattuta e ne è uscito vincitore. Sorte che il vescovo di Foligno ha auspicato ai fedeli nella catechesi di Quaresima.

“La Quaresima - ha detto monsignor Sigismondi - ci sollecita a ingaggiare la nostra lotta giornaliera contro le potenze delle tenebre, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. È un combattimento difficile - ha spiegato - perché il nemico non vuol farsi scoprire, si nasconde abitualmente nelle pieghe della vita quotidiana, cercando di colpire le anime con le sue armi mortifere senza che queste se ne accorgano, ingannandole a poco a poco”. Dal vescovo folignate, dunque, l’invito ad esser “ben coscienti che il male non è una forza anonima che agisce nel mondo in modo impersonale o deterministico. Ciascuno - ha aggiunto - è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono. Ma le passioni  - è il monito - concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte”.

“L’unico fondamento della nostra speranza - ha concluso monsignor Sigismondi - è la grazia che viene da Dio, che ci assicura che, se il peccato segna il punto di maggiore attrito tra la libertà e la grazia, la divina misericordia sigilla il loro incontro”.

 

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