"Si è discusso, e si continua a discutere molto, sull'accordo per le multinazionali. Molti l'hanno criticato perchè è solo del 15 percento. Effettivamente, sarebbe così, se non ci fossero, naturalmente, da calcolare i profitti. Ma il punto fondamentale è che si passa da un concetto per il quale, quando si parla con i colossi globali, pensiamo alle Big Tech e alle grandi multinazionali che operano in tutto il mondo, mentre prima era il singolo Stato a farci i conti per le entrate fiscali, adesso c'è una consapevolezza collettiva degli Stati, che attiene la tassazione. E' un'innovazione fondamentale, credo che le generazioni future la troveranno nei libri di storia tra una cinquantina o un centinaio di anni. Ma la cosa importante da tenere presente, soprattutto per il nostro Paese, è il fatto che questa intesa ha consentito, come conseguenza, un accordo fra l'Italia, altri Paesi e gli Stati Uniti, per cui abbiamo sfrondato tutta una serie di dazi, perchè la guerra con le multinazionali comportava anche una serie di dazi che, naturalmente, penalizzavano i nostri imprenditori e le nostre esportazioni".

Così la Senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena, membro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama.

"Quindi, a mio avviso, ci sono tanti benefici a fronte di un'operazione di questo genere. Poi, ovviamente, ognuno può essere libero di avercela o meno contro questi enormi gruppi, che ormai operano a livello globale, ma poi, alla fine, bisogna essere pragmatici. E il pragmatismo vuole che le tasse siano concordate a livello globale, e che, finalmente, l'Italia si liberi del problema dei dazi, che è stato sicuramente molto penalizzante per i nostri imprenditori", conclude.

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