PERUGIA – “Perugia è la mia città. E io amo lavorare nella mia città. Anche quando le condizioni non lo rendono semplice.

Il Fest del Calcio è nato a Perugia da un’idea (e dal sacrificio) di una serie di persone. Intorno al Festival sono state coinvolte varie istituzioni e vari imprenditori. 
Il Festival è una manifestazione che si regge quasi esclusivamente su risorse private. E dobbiamo fare i conti e cercare le condizioni migliori per sopravvivere. Firenze è un'opportunità nata mentre in Umbria eravamo in difficoltà. 
È vero, abbiamo ottenuto una delibera il 31 maggio, il Festival avrebbe dovuto svolgersi tra il 15 e 18 giugno e i tempi erano troppo stretti. Abbiamo spostato le date a settembre per provarci comunque, non ci siamo riusciti.
Il Sindaco Romizi è stato informato durante Umbria Jazz delle difficoltà di fare il fest a perugia e del rischio di essere solo a Firenze. Correttamente ci ha detto che Firenze era una opportunità da cogliere e ci ha augurato in bocca al lupo. Lo ringraziamo per questi due anni di collaborazione. ringraziamo per averci provato con noi gli assessori Francesco Calabrese e Michele Fioroni. E L'irriducibile Fabi.
E come diceva Boskov: rigore è quando arbitro fischia. 
Aspettiamo il fischio”.

Che dire di questo sconsolato messaggio postato su Facebook con il quale Alessandro Riccini Ricci, l’ideatore del Festival del Calcio, annuncia l'abbandono, dopo due edizioni, del capoluogo umbro per avviarsi alla volta di quello toscano? Forse che Palazzo dei Priori, a quanto si intuisce scorrendo queste poche righe, ha fatto pochissimo, se non nulla, per difendere questo patrimonio perugino? E dire che alla chiusura della passata edizione l’assessore Fioroni, sulle ali dell’entusiasmo per la riuscita dall’evento, si era sperticato in elogi e promesse, facendo intuire un futuro prospero e assicurando la massima attenzione da parte dell’Amministrazione comunale per favorirne l’ulteriore crescita. E invece…

E’ vero, l’indifferenza pare essere stata sovrana anche da parte delle altre istituzioni locali (Regione, se ci sei bussa un colpo!) come pure da parte dell’imprenditoria locale, nei confronti di un’iniziativa che, come nota amaramente lo stesso Riccini Ricci, “si regge quasi esclusivamente su risorse private” ; risorse che, evidentemente, non sono giunte, per lo meno a sufficienza.

Tutti colpevoli, dunque? In sostanza Perugia e l’Umbria nel loro insieme poco si sono date da fare per trattenere l’evento in casa, tanto più se fosse vero ciò che è trapelato, ovvero che lo stesso primo cittadino, Romizi, avrebbe persino assicurato il suo placet al trasloco fiorentino, parlando di “un’opportunità assolutamente da non perdere”.

Ci auguriamo che questa indiscrezione venga subito smentita, ma non ci sorprenderebbe il contrario, considerato che ormai a Palazzo dei Priori tutte le attenzioni, e le scarse risorse disponibili, sono riservate a Perugia 1416.

A rivederci, quindi, nel capoluogo toscano (che le risorse le ha trovate e che gentilmente ringrazia), dal 3 al 9 ottobre prossimi.

Condividi