PERUGIA -  Federcaccia Umbra traccia la rotta per il futuro. In vista del prossimo, imminente ciclo amministrativo che riguarderà i rinnovi degli organismi direttivi degli Ambiti territoriali di caccia e, fra nove mesi, le stesse dirigenze provinciali e regionale, la principale associazione venatoria della regione ha riunito i propri quadri per fare il punto e tracciare gli obiettivi futuri.

L'incontro ha registrato la partecipazione della massima autorità della Federazione Italiana della Caccia, il presidente nazionale Gian Luca Dall'Olio. Il vicepresidente nazionale Buconi, il presidente regionale Di Marco e il suo vice Bacaro, i due presidenti provinciali di Perugia e Terni Barbino e Piccioni, insieme ad altri organi dirigenziali regionali e della sezione comunale di Perugia - tra cui il presidente Cagiola -, hanno fatto il punto sul tesseramento esprimendo soddisfazione per la tenuta, ancora una volta, a livello regionale, a conferma della fiducia che i cacciatori umbri nutrono nei confronti della federazione, ritenuta l'unico interlocutore valido con le istituzioni, in grado di avanzare proposte scientificamente valide per il bene dell'attività venatoria in Umbria.

Nel corso dell'incontro si è discusso anche della necessità di dotare gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) umbri, i cui rinnovi dei direttivi sono ormai alle porte, di figure professionalmente valide dal punto di vista scientifico e amministrativo. I nuovi rappresentanti dovranno essere portavoce delle istanze dei cacciatori all'interno di enti che, dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione, sono a tutti gli effetti pubblici anche se di secondo livello, e devono pertanto sottostare a precisi regimi normativi inerenti la spesa e il bilancio, come ad esempio le gare pubbliche per la fornitura di servizi e selvaggina.

Sul fronte progetti, il mondo federale regionale si è dimostrato ancora una volta coeso e unanime nel sottolineare la necessità di perorare alle istituzioni iniziative valide dal punto di vista qualitativo e scientifico, come ad esempio la valorizzazione della piccola selvaggina nobile stanziale, il nuovo regolamento della caccia al cinghiale, appostamenti fissi o il progetto coturnice, i cui percorsi sono già in itinere. Proprio in quest'ottica è stata ribadita la necessità di forte unità tra tutte le componenti associative comunali, provinciali e regionali, insieme all'assoluta fiducia in tutti gli organismi federali, più che mai uniti e determinati a raccogliere nell'ultima parte di questo mandato i frutti del lavoro svolto durante i primi quattro anni.

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