La campagna di vaccinazione appena avviata in Umbria rischia di generare disuguaglianze di trattamento e ingiustizie tra categorie che lavorano quotidianamente fianco a fianco. È il caso delle farmacie come denunciato in una lettera alla presidente della Regione dell’Umbria Donatella Tesei da parte di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell'Umbria. “Ad oggi è stata data l'autorizzazione per la vaccinazione solo per i farmacisti - spiegano i tre sindacati - tenendo fuori tutti gli altri operatori della farmacia stessa”. Allo stato attuale sarebbero esclusi dalla vaccinazione, dunque, tutti quei lavoratori e lavoratrici che sono dipendenti delle farmacie, vi operano quotidianamente, ma non sono farmacisti. "Questo determina una palese discriminazione tra lavoratrici e lavoratori esposti allo stesso rischio - insistono Filcams, Fisascat e Uiltucs - e sul piano sanitario, può generare di fatto un moltiplicatore del contagio all’interno della stessa struttura, vanificando parte dell’intervento effettuato”. Per queste ragioni i sindacati umbri richiedono di estendere la vaccinazione anti Covid a tutto il personale dipendente delle farmacie umbre.

 
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