Da oggi le farmacie pubbliche e private dell’Umbria dovrebbero avviare la nuova campagna di screening per la ricerca degli anticorpi anti Covid su studenti e insegnanti. Una platea potenziale di 50mila persone, quindi uno sforzo enorme, che comporta anche evidenti rischi per chi nelle farmacie ci lavora. “In questo ultimo anno le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie hanno svolto un ruolo di grande responsabilità, assumendo rischi altissimi e spesso facendo cose che vanno ben oltre il loro ruolo naturale e la loro formazione - afferma in una nota la Filcams Cgil di Perugia e di Terni, il sindacato che rappresenta i dipendenti delle farmacie pubbliche e private - Lo hanno fatto con spirito di servizio, consapevoli del momento drammatico che stiamo vivendo. Ma a questo sforzo che ora si chiede di incrementare ulteriormente - continuano dal sindacato - non è corrisposto alcun riconoscimento sul piano economico e dei diritti, anzi, parliamo di lavoratrici e lavoratori il cui contratto nazionale è scaduto da oltre 6 anni per le farmacie pubbliche e da 8 per quelle private. Noi crediamo - conclude la Filcams Cgil - che lavoratrici e lavoratori delle farmacie (i cui stipendi, ricordiamolo, non sono certo faraonici) meritino rispetto e riconoscimento. Non si può chiedere soltanto: Federfarma e Assofarm si aprano al confronto con chi le farmacie le fa funzionare ogni giorno”. 

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