PERUGIA - “I vertici del Gruppo FS, anziché incalzare la Regione Umbria sullo stato pietoso della ex Fcu, anziché chiedere alla presidente Catiuscia Marini dove siano finite le decine di milioni assegnati nel tempo alla manutenzione, parlano più comodamente d'altro, dimostrando scarsa attenzione per le casse pubbliche e producendosi in avventurose dichiarazioni, come l'utopica idea di un Freccia sulla linea Perugia-Terni via Todi, pronta forse per l'anno 2100, vista l'assoluta inadeguatezza tecnica della struttura”. Lo dichiarano i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S), facendo riferimento all'accordo siglato tra Regione, Fs e Rfi per il potenziamento della rete regionale su ferro.

“La ex Fcu – spiegano Liberati e Carbonari - è oggi una ferrovia semidistrutta a causa di una pluriennale mala gestio. A capo dell'impresa si sono susseguiti pseudo-manager sui quali nessuna autentica verifica di efficienza, competenza, capacità veniva svolta. Presto dimostreremo come siano spariti milioni su milioni, indebolendo quell'infrastruttura che oggi si va doverosamente a mettere in sicurezza con nuovi fondi pubblici che avremmo potuto risparmiare, se solo la Regione avesse gestito i soldi in maniera decente”.

Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari ricordano infine che è stata depositata “da settimane una richiesta di Commissione di Inchiesta regionale, silentemente contrastata da Catiuscia Marini, la quale, non contenta degli sperperi finora prodotti, calpesta pure le regole stabilite in difesa delle prerogative dell'opposizione. Così, anziché tutelare gli interessi pubblici, la qualità del servizio, i diritti dei viaggiatori, la presidente prosegue unicamente nella tutela della sua Regione colabrodo, familistica, inefficiente, sui trasporti come sulla sanità, sull'ambiente come sul lavoro”. 

 

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