di Fausto Gentili.

Mi sembra evidente, ed anche ragionevole, cheM5S e Lega stanno discutendo su Presidente del Consiglio e principali ministri. Non ci vedo niente di male. E' normale che sia così: le elezioni servono appunto a distribuire quote di potere legittimo e se i cittadini votano per un partito piuttosto che per un altro, per un candidato piuttosto che per un altro, poi si aspettano che quel partito - quei partiti - forniscano i ministri incaricati di realizzare i programmi elettorali e che quel candidato (uno di quei candidati) assuma la responsabilità della direzione politica. Sembrerebbe l' a b c della politica. Ma i soggetti in questione hanno impiegato così tanto tempo ed energia a confondere le idee ai cittadini e lucrato tanti consensi con il polverone sulla "casta" e la retorica del "non siamo interessati alle poltrone", che oggi si sentono costretti a fare di nascosto quello che ogni persona di buon senso sarebbe disponibile a trovare legittimo e per certi versi necessario, visto l'esito del voto: una trattativa sulla ripartizione del potere (che a volte si esercita stando in piedi, altre volte andando a cavallo e qualche volta, sì, anche stando seduti su una sedia o poltrona che dir si voglia).

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