PERUGIA – Respinta dopo un lunghixsimo e snervante dibattito, con 12 no (FdI, FI, Tesei per l’Umbria, Lega Umbria) e 8 sì (PD, Patto civico per l’Umbria, M5S, Misto), la risoluzione presentata dai gruppi di minoranza in merito alla emergenza determinata dall’infezione Coronavirus. In apertura di seduta il vicepresidente della Giunta regionale, Roberto Morroni (con la presidente Tesei impegnata nella riunione in videoconferenza della Protezione civile con il Consiglio dei ministri sull’emergenza coronavirus) ha proposto la modifica dei  lavori dell’Aula a cominciare dalla relazione di Giunta sulla situazione, tenuta dall’assessore alla sanità e solo dopo procedere con il question time, rinviando la trattazione delle mozioni. Proposta accolta all’unanimità. 

I gruppi di minoranza avevano presentato formalmente, sia alla presidente Tesei, sia al presidente Squarta la richiesta di una comunicazione dell’Esecutivo sulla questione Coronavirus in apertura della seduta odierna.

COMUNICAZIONE ASSESSORE LUCA COLETTO: “LA REGIONE UMBRIA NEL PREDISPORRE QUANTO NECESSARIO A FRONTEGGIARE L’EMERGENZA CORONAVIRUS HA AGITO SULLA BASE DI INDICAZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE.

É stata nominata la TASK FORCE regionale con il compito di affrontare nel modo più efficace questa emergenza. La task force si è riunita una volta alla settimana e continuerà a farlo per l’aggiornamento delle misure in modo da configurare un sistema pronto in caso di novità. Detta task force è composta oltre che dalle competenti direzioni regionali, dalle direzioni aziendali sanitarie regionali, responsabili 118, direttori di dipartimento prevenzione, responsabili di igiene e Sanità pubblica. A supporto della suddetta è attiva una task force esecutiva che ha condiviso le procedure adottate dalle aziende ospedaliere e dal 118 per l’accesso di casi sospetti, ha elaborato documenti ai medici di medicina generale nonché le procedure per la gestione dei casi sospetti all’interno delle strutture e per la sorveglianza attiva per il monitoraggio di eventuali contatti in isolamento.

L’AEROPORTO SAN FRANCESCO è presidiato da operatori del ministero e del 118, è stato allestito un ambulatorio dedicato se arrivassero persone da valutare. Le aziende Usl hanno provveduto a dotare tutte le strutture di kit di emergenza a disposizione di tutti gli operatori, di un kit minimo di dispositivi di disposizione. È attivo NUMERO VERDE 8006363 a cui i cittadini si possono rivolgere. All’inizio le chiamate erano circa 20, poi sono arrivate a 4 o 5 giornaliere, ora siamo oltre 300, stiamo rinforzando la squadra. La direzione regionale è in stretto contatto con l’Università e l’Ufficio scolastico regionale per un continuo scambio di informazioni e per ulteriori procedure da mettere in atto in base all’evolversi della situazione. Quanto ai cittadini che stanno tornando in Umbria dal periodo di isolamento, saranno provvisti di apposita attestazione e sono stati inseriti a scuola, perché sono risultati negativi a tutti i test. Sono stati effettuati incontri informativi con Confcommercio, Federalberghi, case di cura convenzionate, per aggiornarli su interventi attivati sul territorio, è stata raccolta da parte delle farmacie la disponibilità a collaborare. Nella riunione della task force regionale sono state definite indicazioni regionali per la gestione dell’emergenza da Coronavirus. Le indicazioni comprendono procedure da divulgare a tutti gli operatori interessati e alle strutture in modo da provvedere alle emergenze che si potessero verificare nei prossimi giorni, in base a quanto previsto dal decreto del Ministero. La protezione civile sta predisponendo STRUTTURE MOBILI da posizionare esternamente, per garantire triage separato per casi sospetti e sta valutando altre possibili strutture in caso di necessità. La task force ha predisposto dei documenti, rinvenibili nel sito regionale e delle aziende territoriali ospedaliere: protocollo di gestione per le segnalazioni comprensivo di scheda triage telefonico per operatore numero verde al fine di supportare gli operatori, schede di triage per i medici di medicina generale, pediatri libera scelta, per l’individuazione di casi sospetti, schede di triage telefonico pronto soccorso, protocollo per intervento 118 con operatori forniti di dispositivi di protezione individuale per trasferimento in malattia infettive, procedure di isolamento domiciliare, tutta questa documentazione è pubblicata sul sito istituzionale della Regione così da renderla disponibile per operatori e cittadini. La presidente della Giunta era pronta a emettere un’ordinanza per la gestione dell’emergenza, nelle quali venivano previste misure urgenti per il contenimento della diffusione della malattia Coronavirus, salvo che nel frattempo è stato convocato un coordinamento nazionale da parte del Presidente del Consiglio per uniformare quelli che sono i provvedimenti, nella fattispecie per regioni con presenza di infezione, per regioni in aderenza e confinanti con regioni con infezione e con regioni come l’Umbria che, a oggi, non ha segnalato nessuno focolaio, nessuna infezione, visto e considerato che tutti i tamponi fatti e tutte le verifiche fatte hanno dato esito negativo.  L’auspicio è che al più presto ci sia chiarezza, che si decida chi fa cosa a livello nazionale e che ci sia omogeneizzazione e condivisione degli interventi. Le amministrazioni parlano per atti, noi gli atti conseguenti alla difesa del territorio li abbiamo adottati tutti in sinergia con ministero, istituto superiore di Sanità, strutture territoriali, compresa la protezione civile che ringrazio, posizionando container davanti ai pronto soccorso più importanti per gestire in modo separato quelli che potrebbero essere casi di infezione”. 

INTERVENTO PORTAVOCE OPPOSIZIONE - FABIO PAPARELLI (PD): “I gruppi di minoranza hanno fatto due richieste, una alla presidente Tesei per sapere se riteneva opportuno intervenire, come è stato fatto, in questa seduta per dare informativa ai sensi dell’articolo 49 comma 3 del regolamento, e ringraziamo il vice presidente Morroni di avere consentito di avere prodotto questa informativa, e l’altra l’abbiamo rivolta a Squarta, presidente dell’Assemblea, per convocare in via permanente la conferenza dei capigruppo offrendo la nostra collaborazione, perché riteniamo opportuno che in questa fase informazioni e comportamenti sul tema siano forniti in maniera inequivoca e che la comunità umbra nella sua interezza si ritrovi in maniera unitaria di fronte a possibili emergenze come questa. L’abbiamo fatto perché abbiamo ricevuto due allarmanti preoccupazioni, una da parte di molti dei nostri concittadini, alcuni di questi casi sono riportati dai media, vedi il caso degli atleti di Brescia, il caso quarantena di Bergamo poi stamattina revocata, il caso di persone che chiamano il numero verde dicendo di essere state a Milano in maniera generica e viene loro consigliato di mettersi in isolamento. Stamattina c’è stata la psicosi di molti operatori sanitari a Terni per un caso di ricovero di Orvieto che si presume sia un paziente già affetto da bronchite o patologie respiratorie gravi, quindi c’è stato il caso segnalato della figlia di un dirigente scolastico tenuta a casa per 2 giorni non si sa bene se dopo essersi rivolta al numero verde, c’è stato il caso di disparità di trattamento, perché poi mentre l’Asl per quello che riguarda il caso citato della presenza a Milano nei giorni scorsi veniva consigliato l’isolamento volontario invece per un altro caso si consigliava, essendo stato in Veneto, di andare a scuola, ma la dirigente scolastica consigliava di far rimanere a casa l’alunna. Dico questo perché credo che sia necessario, oltre all’allarme dei sanitari rispetto alle dotazioni sanitarie di cui dispongono, e da questo punto di vista non mi pare esserci stato un coordinamento e un accentramento delle attività relativi a ordini e acquisti di questi materiali, che ancora risultano essere non idonei, scarsi. Poi c’è stato, da ultimo, il caso di Spoleto con questi 3 cittadini, così come riportano alcuni media, a contatto con positivi che sono asintomatici e da 3 giorni attendono di fare test o altra cosa. Stamani abbiamo visto con favore la pubblicazione delle linee guida sul sito della Regione. Ora, assessore, su queste linee vengono definite aree a rischio oltre che quelle dei paesi extra europei anche genericamente aree della Lombardia e del Veneto. Riteniamo opportuno che su questo gli operatori sanitari, compresi quelli che danno informazioni al numero verde, siano informati correttamente, perché se per aree a rischio fossero considerate tutta la Lombardia e il Veneto, lei che ha preferito nei giorni 21, 22, 23, stare nei banchetti della Lega piuttosto che guidare la task force, si troverebbe nelle condizioni di porsi in quarantena. Battute a parte è giusto che i cittadini ricevano informazioni univoche.  Noi sappiamo bene che le aree a rischio in realtà sono quelle delimitate come zone rosse dalla protezione civile e dai protocolli. Quindi credo che i nostri sindaci, i nostri operatori sanitari, i nostri dirigenti scolastici, questo messaggio lo debbano ricevere con nettezza anche oggi da questa Aula, rendendo più chiaro quello che è contenuto nelle linee guida, perché è difficile avere un coordinamento nazionale univoco quando all’interno delle stesse regioni soggetti istituzionali hanno comportamenti diversi. Quindi sussiste la necessità di informare la popolazione e il personale sanitario sulla base dei protocolli, linee guida, formazione del personale, adeguatezza della strumentazione da mettere a disposizione. Noi come gruppi di minoranza, per favorire un dibattito compiuto, intendiamo presentare un’ipotesi di risoluzione che mettiamo a disposizione dell’intero Consiglio regionale, per arrivare a una uniformità anche nostra, unitarietà di intenti e comportamenti, su un tema che non deve generare allarmismi ma che sta generando psicosi in diversi soggetti della regione a causa di informazioni sbagliate riportate sul web”. 

Tommaso BORI (capogruppo Pd) ha illustrato in Aula la proposta di risoluzione dando il “BENTORNATO IN UMBRIA ALL’ASSESSORE COLETTO. AVETE DATO UNA PESSIMA IMMAGINE DELLE ISTITUZIONI E DELL’UMBRIA IN QUESTA FASE.

Avrei gradito un intervento che iniziasse con le scuse per non aver rinunciato al consueto weekend lungo, nonostante l’emergenza, per andare a raccogliere firme in Veneto a sostegno del Capitano. Questo nonostante in Umbria ci fossero operatori sanitari impegnati nell’affrontare l’emergenza. Quello che ha detto l’assessore in gran parte non corrisponde al vero: non sono stati distribuiti i kit di protezione, che mancavano in molte sedi; non erano stati distribuiti i tamponi per fare le verifiche, e questo delinea una carenza di governance nelle Asl; mancavano le mascherine agli operatori sanitari; mancava la formazione, nonostante si trattasse di una emergenza annunciata; se ci fosse stata necessità di posti letto in rianimazione questi non ci sarebbero stati; il numero verde forniva risposte contrastanti, evidenziando mancanza di formazione e dando indicazione di andare nelle strutture sanitarie (ignorando le linee guida del ministero della Salute). Nel frattempo a Cannara il sindaco emana una ordinanza in completa autonomia e a Terni vengono messi in quarantena 40 ragazzi, e relative famiglie, perché sono stati al nord. L’assessore Coletto avrebbe dovuto chiedere scusa agli umbri preoccupati e agli operatori sanitari che lo hanno visto raccogliere firme e bere prosecco in Veneto”.

La risoluzione, firmata dai capigruppo Bori, Fora (Patto civico), De Luca (M5S) e Bianconi (Misto) prevede di “convocare in via permanente la task force insieme agli assessori e ai direttori regionali competenti, ai direttori delle aziende ospedaliere, delle Asl, dei presidì ospedalieri e alla Protezione civile per uniformare i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti ed informare tempestivamente la popolazione e le forze politiche; adottare misure economiche straordinarie per ridurre il danno indiretto alle imprese, soprattutto nel campo turistico; accogliere le richieste degli operatori sanitari di postazioni aggiuntive adeguate nei Pronto soccorso, fornire kit e strumentazioni idonee a tutto il personale, uniformare procedure di ordini e acquisti, prevedere unità di crisi negli ospedali, valutare l’attivazione di procedure per l’assunzione straordinaria di personale sanitario”.
Stefano PASTORELLI (Lega): “LA GIUNTA HA MESSO IN CAMPO AL MEGLIO TUTTI GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE - In questo momento di grande difficoltà non è possibile capire un tale comportamento da parte della minoranza. La proposta di risoluzione potrebbe contenere elementi di condivisione, ma è stata alzata una esasperata polemica politica. La Giunta regionale ha messo in campo tutti i mezzi di cui dispone per rispondere al meglio ai cittadini. Oggi sarebbe stata auspicabile una condivisione di intenti. Non c’è mai stata mancanza di governance. Non si capisce di cosa dovrebbe scusarsi l’assessore Coletto. Sorprende il comportamento di questa minoranza, mentre il Governo nazionale che ne è espressione predica calma e si appella al senso di responsabilità da parte di tutti. I provvedimenti previsti dall’assessore Coletto sono idonei e concreti. Un ringraziamento va a tutte le strutture sanitarie regionali che hanno operato e stanno ottimamente operando a salvaguardia della salute dei cittadini e delle famiglie umbre. Quanto proposto nel documento di risoluzione della minoranza è già previsto e messo in atto nelle azioni quotidiane della presidente Tesei e della Giunta regionale”. 

Andrea FORA (Patto civico per l’Umbria): “LA RESPONSABILITÀ ISTITUZIONALE DEVE PREVALERE SOPRA OGNI POLEMICA - Ho firmato la risoluzione per il merito del contenuto, che ricordo riguarda il rafforzamento di una task force permanente per governare la crisi; l’attivazione di misure straordinarie per ridurre il danno indiretto delle imprese che già oggi stanno evidenziando e segnalando grandi crisi; il rafforzamento delle dotazioni aggiuntive, se ci fosse carenza, di kit e strumentazioni adeguate e, se necessario, l’assunzione di ulteriore personale sanitario. Ai cittadini, in momenti come questo, poco interessano le polemiche politiche e oggi sarebbe un pessimo segnale se la maggioranza votasse in merito ai proponenti e non sulle proposte. Anche io trovo singolari alcuni comportamenti istituzionali, ma non è questo il momento di assegnare colpe o fare valutazioni per accusarsi a vicenda. Oggi viviamo tutti la paura di una situazione che non si riesce a capire concretamente e su questo la responsabilità istituzionale deve prevalere al di fuori di ogni polemica”.
Roberto MORRONI (Forza Italia): “RISOLUZIONE VA BOCCIATA E STIGMATIZZATA PERCHÉ VUOLE ALZARE POLVERONI. QUESTA È ENNESIMA OCCASIONE PERSA. Serve lucidità, pacatezza, senso di responsabilità e spirito unitario. Pur dinanzi a questione grave, Bori ha fatto un intervento intriso di spirito polemico. È grave confutare la relazione illustrata all’Aula dall’Assessore che riporta valutazioni e giudizi redatti dagli uffici regionali. Confutare queste affermazioni è un atto di una gravità inusitata, giustificabile solo con una smania polemica che non conosce confini e che va ripudiata con nettezza. Se Bori ha elementi precisi li presenti nelle sedi opportune, non alimentando una polemica politica stucchevole che merita la censura dell’Aula. Non tutto deve essere piegato alla strumentalizzazione politica. La risoluzione rivela la volontà politica di non dare un contributo, anche perché fatta prima ancora di sentire la relazione dell’Assessore. Infatti è intrisa di imprecisioni. La Giunta si era mossa autonomamente, senza aspettare le vostre iniziative tardive. Anche gli impegni dell’atto nei riguardi della Presidente sono impropri: sulla vicenda c’è uno stretto coordinamento di tutte le Regione con il Consiglio dei ministri, ci sono protocolli operativi. È un testo improprio e intempestivo”.

Michele BETTARELLI (Pd): “RISOLUZIONE PROPOSITIVA, NON PRETESTUOSA. Dobbiamo lavorare insieme, essere coesi, dare un messaggio di serenità. Ma L’ASSESSORE HA LETTO DUE PAGINETTE SCRITTE DA QUALCUN ALTRO, ANCHE SBAGLIANDO LE DATE DELLE RIUNIONI ALLE QUALI NON ERA PRESENTE, perché stava in Veneto al banchetto della Lega. Questa è una vergogna. Tutti noi presidiamo il territorio, ognuno con il suo ruolo. Non facciamo banchetti dei partiti, ma pensiamo al bene dei cittadini. Questo è un comportamento da censurare. Ci sono tante voci, che hanno creato panico. La Regione deve darsi una linea. I casi citati nella risoluzione vengono dagli operatori: fino all’altro giorno non c’erano i kit necessari. A Trestina sembrava che una cittadina di Lodi avesse qualche problema. È stata rispedita a casa in macchina. Dove sono le procedure? Possibile che non c’erano tamponi? C’è psicosi che va gestita. La risoluzione è sensata, ha una logica e vuole essere propositiva. C’è da lavorare per combattere la psicosi. Chiedo che si faccia il possibile per parlare con tutti i soggetti che sul territorio hanno un ruolo per far seguire procedure standard univoche e unitarie. Servono pochi concetti chiari e coordinati”. 

Eleonora PACE (FdI): “IL CAPOGRUPPO PD NON PUÒ VENIRE IN AULA AD INSULTARE LA GENTE PROPONENDO POI UNA RISOLUZIONE SCRITTA PRIMA DI ASCOLTARE L’ASSESSORE E PIENA DI INESATTEZZE. Fin dal 5 febbraio è stata creata una task force per affrontare eventuali emergenze, istituendo un numero verde e pubblicando sul sito istituzionale un banner collegato al ministero della Salute. La Regione si sta muovendo anche sotto il profilo dell’impatto economico delle norme di sicurezza sulle imprese e sul sistema turistico. Appare surreale la speculazione che si cerca di promuovere in queste ore. Si tratta di un atteggiamento che mira a screditare l’azione che il Governo regionale sta mettendo in campo, seguendo i protocolli e le indicazioni nazionali. Il Pd è al Governo nazionale ma non sembra avere le idee chiare: Zingaretti pochi giorni fa faceva ironia sul Coronavirus mentre Zaia ed altri governatori sono stati linciati per aver proposto la quarantena per gli alunni che tornano dalla Cina. Nel frattempo il presidente Conte invitava a non avanzare proposte discriminatorie; il ministro dell’Istruzione ha risposto che ‘a scuola si va’ senza avere competenze per valutare l’effetto di queste scelte; il presidente della Toscana, Rossi, ha addirittura attaccato il virologo Burioni; il ministro Di Maio ci ha anche spiegato che le influenze sono due. In questo contesto sono gravi le speculazioni di chi dovrebbe pensare alle proprie responsabilità politiche e di chi spande insicurezza a piene mani. Il sistema sanitario umbro, secondo voi, sarebbe passato da una ‘eccellenza’ ad una ‘armata Brancaleone’. Le vostre sono affermazioni gravi ed è grave mettere in dubbio la preparazione degli operatori sanitari”. 

Thomas DE LUCA (capogruppo M5S) “NON STIAMO ATTUANDO UN ‘BOMBARDAMENTO’ CONTRO L’ASSESSORE COLETTO. SE CI FOSSE STATA CHIAREZZA SU TUTTA LA VICENDA DALL’INIZIO NON CI TROVEREMMO IN QUESTA SITUAZIONE. In un Paese normale in situazioni come quella attuale si mettono da parte le divisioni politiche; si ascolta chi ha competenze scientifiche e poi si adottano atti conseguenti. Ma non siamo in un Paese normale, si continuano ad operare atti divisivi come continua a fare Salvini, con interventi che creano incertezza e paura. Ci troviamo a registrare situazioni come quella della quarantena imposta alle 80 persone di Terni poi, sembra, revocata. Mi rivolgerò all’autorità giudiziaria per chiedere che si verifichi quale autorità ha disposto la quarantena per queste persone che si sono recate a Bergamo, lontano quindi dal focolaio, vi si sono trattenute pochi minuti e poi tornate a casa. Quali sono quindi le disposizioni che hanno determinato tale situazione e dove si è attuato questo eventuale coordinamento. Senza governance e linee guida chiare gli interventi sono inefficaci, e tutto questo  deve essere garantito dalla Regione. Occorre quindi predisporre atti che rendano le azioni efficaci e sicure per gli operatori. La chiusura dei confini è assurda e chi lo chiede non si pone il problema dell’enorme danno economico che si determina. L’assenza dell’assessore Coletto nei giorni scorsi è un fatto, la sua presenza sarebbe stata invece necessaria, perché è indispensabile una direzione politica omogenea sul piano regionale, doveva essere assicurata la governance, e la sua assenza è causa chiara di  quello che è avvenuto alla comitiva di Terni e che non è capitato invece al gruppo di Gubbio su una vicenda analoga”. 

Vincenzo BIANCONI (Misto): “NEI MOMENTI DI CRISI CHI DETIENE RESPONSABILITÀ DI GOVERNO DEVE STARE AL SUO POSTO. IN QUESTA SITUAZIONE L’ASSESSORE COLETTO HA SBAGLIATO. LA NOSTRA VOLEVA ESSERE UNA RISOLUZIONE PROPOSITIVA. Può succedere ma bisogna prenderne atto. Mi auguro che questi errori non si ripetano. I cittadini ci chiedono informazioni e rassicurazioni, che non eravamo in grado di dare. I genitori, a scuola, chiedono cosa devono fare e come comportarsi. Sarebbe servito un momento straordinario di confronto, per acquisire informazioni e metterci a disposizione degli umbri. Le aziende del turismo subiscono disdette di massa e non sanno cosa succederà nelle prossime settimane. Tutto ciò in un quadro economico già difficile e con il rischio che si attivi un moltiplicatore della crisi. Bisogna attivarsi subito per la cassa integrazione in deroga per mettere al sicuro i lavoratori almeno per i prossimi tre mesi. La nostra voleva essere una risoluzione propositiva. Parlate spesso di uno spirito di collaborazione che dovrebbe vederci uniti in questi momenti. Vi chiedo di fare un gesto importante, di passare dalle parole ad una azione concreta. Sono pronto a votare quei provvedimenti che siano rivolti al bene degli Umbri, a prescindere da chi li propone”. 
Tommaso BORI (Pd): “Mi colpisce la richiesta dell’assessore Morroni di una censura nei miei confronti. Se una censura va fatta, non è verso di me. Ho sollevato domande che meritano risposte. Nel primo cluster di tutte le epidemie ci sono gli operatori sanitari, di cui non mettiamo in dubbio la formazione ma che non possono essere stati formati rispetto alla pandemia in così poco tempo. Chiedo di capire se c’erano tamponi e mascherine, se il personale del numero verde era stato adeguatamente formato. Bisogna evitare che quanto avvenuto in questo weekend si ripeta”. 
Roberto MORRONI (FI): “Bori prima non ha avanzato domande ma affermato cose gravi. Non può permettersi di inficiare la credibilità delle istituzioni. Vanno riportate in modo circostanziato fatti e informazioni”. 

PAPARELLI (PD-portavoce minoranza): “INTERROMPIAMO LA SEDUTA PER FARE UNA RISOLUZIONE UNITARIA. I CITTADINI CHIEDONO CHE LA REGIONE PARLI CON VOCE UNIVOCA E CHIARA. La risoluzione consente questo dibattito ed è a disposizione dell’Aula. Vorrei che prendessimo atto che il numero verde non sta dando informazioni univoche. Gli operatori sanitari sono in difficoltà, perché ogni azienda ha fatto acquisti per conto suo. All’azienda ospedaliera di Terni i kit arriveranno i primi di marzo. C’è stata una mancanza di coordinamento. Ci sarebbe stato bisogno di una formazione per uniformare le procedure degli operatori visto che siamo di fronte a un evento che non hanno mai affrontato. Noi non abbiamo presentato censura nei confronti dell’assessore Coletto. È oggettivo che l’Assessore non era in Umbria e avrebbe dovuto esserci. L’Umbria non sa che farsene di un Assessore a mezzo servizio. Ma non è oggetto della risoluzione. Le misure economiche saranno valutate dal Governo per le zone rosse. Noi offriamo la nostra collaborazione a lavorare insieme, ad esempio sul turismo.”

REPLICA CONCLUSIVA DELL’ASSESSORE COLETTO: “L’organizzazione sul territorio c’è, tutti i casi sospetti sono stati trattati con le indicazioni del Ministero e i protocolli della Regione. La sicurezza del territorio è sempre stata garantita, le amministrazioni parlano attraverso gli atti, che sono stati rispettosi di tutte le direttive. L’ultimo Consiglio dei ministri ha dato indicazioni due giorni fa e le abbiamo recepite in tempo reale. Di giorno in giorno si verificano aggiornamenti. Faccio notare a chi ne ha parlato che la Centrale unica degli acquisti esiste solo sulla carta. Sulla critica all’assessore a mezzo servizio rispondo: comunque meglio del precedente. La sicurezza in Umbria c’è stata, qui si chiacchiera molto ma si fa poco. Faccio un altro esempio, quello sugli accreditamenti in sanità: la commissione c’era ma non è mai stata attivata, l’ho attivata io appena arrivato”.
DICHIARAZIONI DI VOTO

TOMMASO BORI (PD): “Abbiamo assistito a un SIPARIETTO INACCETTABILE, noi ‘facciamo i fatti’ ma di cosa parlate. Abbiamo bisogno di risposte e l’assessore ci ha risposto su altre cose. Chiedo una replica informativa dell’assessore perché non ha risposto alle domande oppure una sospensione dei lavori per parlare con i capigruppo (messa ai voti la sospensione è stata bocciata con 8 si e 12 no, ndr)”.

THOMAS DE LUCA (M5S): “Chiedo la sospensione per una conferenza dei capigruppo per sapere dall’assessore che devono fare gli ottanta ternani richiusi in casa perché gli è stata suggerita la quarantena, dato che l’assessore non ha risposto (il presidente Squarta ha ricordato che l’aula si è già espressa sulla sospensione, ndr)”.

DONATELLA PORZI (PD): “voto sulla risoluzione ovviamente positivo. Il tema è importante, abbiamo l’opportunità di ricondurre sulla serietà il nostro comportamento da consiglieri regionali. Il ping pong delle rivendicazioni non qualifica la nostra azione. INVITO A TORNARE SUL TEMA DELLA RISOLUZIONE, l’unico atto che può permettere un confronto e una condivisione. Può essere arricchita dall’apporto delle forze di maggioranza e potremmo offrire alla comunità un comportamento positivo e utile”.

STEFANO PASTORELLI (LEGA): “L’assessore ha fatto tutto quanto poteva e doveva sull’argomento. IN QUESTA AULA ABBIAMO ILLUSIONISTI DELLA POLITICA. Le cose intelligenti le hanno dette Fora e Bianconi: oltre al problema del virus dobbiamo sollevare l’attenzione sulle imprese, su chi può subire danni gravi dalla situazione. La risoluzione chiede ciò che la Giunta sta già mettendo in atto. Voto negativo del gruppo della Lega”.

THOMAS DEL LUCA (M5S): “Voto favorevole alla risoluzione è un dovere, MANCANO LE RISPOSTE DELL’ASSESSORE COLETTO non solo sulla vicenda degli ottanta ternani ma nella stessa situazione della trasferta di una scuola calcio di Gubbio nello stesso territorio di quelli di Terni per cui è stata attuata una decisione difforme. Si deve adottare un sistema univoco. Nessun supporto ai minori che sono chiusi in casa. Quelle persone devono avere risposte”.

ELEONORA PACE (FDI): “Ci fossero state disposizioni nazionali fatte ad hoc e per tempo oggi parleremmo di altro. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON È IN GRADO DI GESTIRE L’EMERGENZA, non ci sono risposte su protocolli uniformi su tutto il territorio nazionale. Voto negativo alla risoluzione perché si chiede di convocare la task force, adottare misure straordinarie a sostegno delle imprese, accogliere le richieste di presidi sanitari, tutte cose già messe in atto”.

ANDREA FORA (PATTO CIVICO PER L’UMBRIA): “Mi vergogno di appartenere a questo consiglio regionale, mi imbarazza il fatto che oggi la maggioranza poteva dare una lezione stando sui contenuti ma invece PREVALGONO LE DIATRIBE POLITICHE. Dobbiamo rispondere sulla situazione dei ragazzi chiusi in casa a Terni. Voto a favore della risoluzione”.

VINCENZO BIANCONI (GRUPPO MISTO): “voto a favore della risoluzione. Sono DELUSO DAL MANCATO CAMBIO DI PASSO CHE I CITTADINI SI ASPETTANO. La sostanza viene sempre prima della forma. Spero di assistere in futuro a un segnale di discontinuità dove gli umbri siano messi al primo posto”.

FABIO PAPARELLI (PD): “NELLA MANCATA REPLICA DELL’ASSESSORE C’È MANCANZA DI RISPETTO, non per noi, è stata lesa l’istituzione Consiglio regionale non rispondendo alle domande dei portavoce dei cittadini. Mi auguro che lo faccia in un’altra sede perché anche chi ha votato Lega vuole risposte, se lo aspettano i genitori dei ragazzi in quarantena e i cittadini tutti”.

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COLETTO CINTESTATO

A margine del dibattito consiliare , al suo arrivo a Palazzo Cesaroni, il veneto Luca Coletto, assessore regionale alla sanità. è stato contestato da un gruppo di cittadini che gli chiedevano conto della sua presenza ai banchetti della Lega in Veneto (di dove è originario) nel fine settimana, mentre in Umbria si riuniva la task force creata dalla Regione per affrontare l'emergenza Coronavirus.
"Coletto dove eri?", "Coletto l'Umbria non ti vuole", "Coletto in quarantena", "La Lega lascia sola l'Umbria" si leggeva sui cartelli esposti.

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