Di Ciuenlai - Dice il segretario del Pd che in Umbria è andata meglio del resto di Italia. Se è così vuol dire che sopra Castello e da Orte in giù i democratici devono essere praticamente spariti.Eh si perché il 20,89 della nostra regione registra un 4% in meno dai risultati del 2018 .

Di più in 8 anni questo partito ha perso qualcosa come 127 mila  voti , una cifra vicino al 30% e superiore di circa 40 mila schede al totale rimasto “alla ditta” (91 mila consensi). E’ difficile che da altre parti possa essere andata peggio! Salvo un piccolo rimbalzo nel capoluogo è andata male dappertutto e è andata malissimo per Pd e ex Centrosinistra nei comuni dove presto si voterà per le municipali come Gubbio. Non c’è un comune sopra i 15 mila abitanti in cui i democratici siano sopra il 30%, nemmeno nelle roccaforti del lago Trasimeno.

Unico piccolo segnale di speranza il fatto che il campo largo a Perugia e Foligno e quello larghissimo (con i comunisti dentro per intenderci) a Terni supera il 50%. Ma è solo un dato aritmetico che difficilmente avrà un seguito nella realtà dei fatti.  E mentre si coltivano sogni , al momento irrealizzabili , la destra conferma di  non avere avversari, nonostante le numerose prove di malgoverno locale,

“Il Polo”, guidato dai Meloniani,  cresce di oltre 9 punti nelle nostre terre . Nonostante tutto questo,  Bori ,” non essendo Letta , con il beneplacito dei famosi 30 “saggi”, si ripresenterà al prossimo congresso per rifare il segretario. E fa bene, perché questo è “quello che passa il convento”. Sostituti in grado di cambiare marcia non ce ne sono in giro. I candidati potranno fare qualche miracolo alle amministrative ( ma c’è ancora qualche pezzo da 90 che se la sente di candidarsi e rischiare brutte figure con un Pd messo così male?)  , ma la tendenza al declino continuerà in maniera inesorabile. Se non si vuole la fine bisognerà pensare ad un nuovo inizio.

P.S. Il duello tra i due Pd l’ha vinto Leonelli . Il terzo polo ha fatto un buon risultato nel quale spicca il 10% di Perugia. Altro biglietto da visita sgradito in vista delle trattative per le prossime elezioni amministrative

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