PERUGIA - Indagati per associazione con finalità di terrorismo e apologia del delitto di terrorismo due stranieri residenti a Perugia nei confronti dei quali sono state eseguite perquisizioni dalla digos della questura, con l'ausilio dei tecnici informatici del locale Compartimento della polizia postale e delle Comunicazioni. Operazione coordinata dalla Dda del capoluogo umbro.

Gli stranieri sono stati sottoposti a perquisizioni locali e personale. Sequestrato materiale informatico al vaglio degli specialisti.

L'attività è stata svolta nell'ambito del monitoraggio degli ambienti del radicalismo islamico a Perugia e, in particolare, del centro islamico di Ponte Felcino. Struttura nel 2007 già al centro di un'indagine della digos per un'attività di addestramento al terrorismo che coinvolgeva l'imam di allora e altri due stranieri, tutti rimpatriati dopo essere stati condannati.

A quanto si è saputo per uno dei due l’inchiesta ruoterebbe attorno all’ipotesi di aver svolto attività di indottrinamento tramite il web, WhatsApp, Telegram e altri mezzi informatici. Il secondo straniero gli avrebbe fatto da supporto.

Dall'indagine, ancora in corso, non sono comunque emerse azioni concrete progettate o ipotizzate dai due.

Dagli accertamenti è comunque emerso che l'azione dei due - un nordafricano e l'altro dell'est europeo - era isolata e non coinvolgeva il resto del centro islamico di Ponte Felcino. Il cui monitoraggio ha portato a indagare i due stranieri per associazione con finalità di terrorismo e ed apologia di tale delitto.

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