ORVIETO - Sarà un caso che Germani si sia finalmente schierato per ricorrere al TAR contro l'espansione della discarica proprio il 5 giugno, Giornata mondiale dell'ambiente, ma è sicuramente un dato positivo dopo questa settimana convulsa di conferenze stampa e veleni, di accuse tra le forze politiche su atti che non si riuscivano a trovare, che finalmente si sgretolino le posizioni aprioristicamente supine alle decisioni della Regione. Ecco a che punto siamo: 

«In questa strana giornata dell'ambiente l'argomento che tiene banco è ancora la questione discarica con il progetto di espansione pendente come la proverbiale spada di Damocle sulla testa degli orvietani e con una mozione di sfiducia finalmente depositata e pertanto, dopo attenta lettura ed analisi, commentabile. Primo dato della giornata è la disponibilità al sindaco a ricorrere al Tar che fino a ieri sembrava non fosse nelle sue priorità. Non sappiamo se accada per la lettura del testo delle mozioni che invitavano ad agire per vie legali indicando, tra l'altro, anche i possibili motivi ed il quadro di legittimità da cui partire, oppure per smarcarsi dalla scomoda posizione in cui la reputazione del primo cittadino è stata seriamente compromessa da accuse nemmeno troppo ventilate. Però dobbiamo accogliere favorevolmente questo nuovo passo ed il fatto che sottragga Orvieto, e gli altri comuni che ci stanno appoggiando, dalla posizione di sudditanza rispetto alla regione presieduta da Catiuscia Marini. Per amor di precisione chiarisco che Germani propone il ricorso contro il parere favorevole all’ampliamento del secondo calanco della discarica “Le Crete” di Orvieto, espresso il 21 maggio scorso dal Comitato di coordinamento sulle valutazioni ambientali in sede di procedura di VIA, mentre invece noi proponevamo il medesimo ricorso contro il "recepimento" di tali valutazioni e la condivisione delle medesime da parte della Giunta regionale il successivo giorno 29. Tale apparentemente sottile distinzione può fare la differenza tra vincere o veder espandersi la discarica pertanto, è bene dirlo subito, allo stato non ritireremo la nostra mozione. Detto questo vengo alla questione della mozione di sfiducia che finalmente è stata protocollata anche se con molti giorni di ritardo rispetto a quando il centro destra ha deciso di "sparare ad alzo zero" accuse di ogni genere contro la sottoscritta, sui social ed in una vera e propria conferenza stampa dai toni elettorali, indicandomi quale rea di non aver voluto firmare un atto che però in realtà ancora non era stato protocollato e non mi avevano neanche informalmente inviato. Ora finalmente, ripeto a molti giorni di distanza, l'atto è reperibile con la sua data ufficiale e può essere letto nella sua forma definitiva quindi valutato. Ebbene lo trovo generico e tardivo, incompleto e fuorviante. Si riferisce a cose arcinote avvenute a fine state scorsa e sulla scorta delle quali allora la destra mosse qualche generica censura invece di proporre l'attuale idea di karakiri politico di Orvieto ed il conseguente arrivo di un commissario, con le probabili conseguenze di blocco di ciò che non è essenziale, dei nuovi progetti e di imposizione fiscale ai massimi, oltre all'impossibilità di resistere ai diktat regionali su Le Crete. Un inutile suicidio rituale per fare un dispetto politico, una roba da matti da censurare e respingere. Fermo restando che l'atto predisposto da Tardani ed il suo gruppo ex art 52 del Tuel debba essere motivato, e la motivazione potrebbe essere puramente politica, per una scelta incomprensibile hanno voluto eccedere di sale e condimenti; infatti nelle pagine contenenti virgolettati incompleti invece emerge una motivazione talmente specifica e particolare che basterebbe far osservare al Tribunale Amministrativo l'incompletezza dei testi per far emergere una possibile nullità "carenza di presupposto e difetto di motivazione". Cioè per paradosso finiremmo al Tar non per bloccare la discarica ma per reintegrare Germani. Un risultato da commedia degli equivoci che, francamente, preferiremmo evitare a questa città pertanto avviso i colleghi di minoranza che ho accolto il loro invito a leggere la mozione nonostante l'avessero fatto quando la mozione ancora non c'era ed in modo da tentare di addossare al M5S colpe che non ha. Che nonostante alcune accuse personali, come quelle lanciate da Luciani, ho con calma e lucidità mantenuto il contatto con i cittadini ed analizzato il loro testo. Che nonostante ciò che ha detto Olimpieri indicandomi quale alleata del Pd resto io resto avversaria di Germani, che in questa vicenda esce comunque con le ossa rotte, e che spero di poter sfidare sul campo elettorale ed infine a tutti loro ribadisco che non ho trovato alcuna ragione per firmare la loro mozione di sfiducia la quale, a mio avviso e non solo, appare nata più per sfruttare il momento di apparente debolezza del Pd piuttosto che per una vera efficacia giuridica dato che è lacunosa e carente, pertanto annullabile anche qualora fosse discussa ed accolta. Resto a disposizione dei colleghi per ogni chiarimento, anche se gradirei prima se non delle scuse almeno il ritorno a toni più consoni ed argomenti più utili per Orvieto, città per la Costituzione. Questa vicenda assurda è durata anche troppo e va chiusa qui.» Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto.

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