ROMA - Erano presenti anche il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti e il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, oggi a Roma, all’incontro con il viceministro Crimi sul decreto sisma, presso il Pio Sodalizio dei Piceni, in Piazza San Salvatore in Lauro.

Ne hanno preso parte il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, il presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco, il coordinatore delle Anci regionali e sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, oltre agli altri presidenti delle Anci regionali e una rappresentanza dei sindaci dei 138 Comuni di Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche, colpiti dal sisma di quattro anni fa.

Sul tavolo, le proposte dell’Anci e la richiesta al Governo di riattivare il tavolo sulle questioni più rilevanti e urgenti aperte nei territori, a causa del terremoto 2016.

Il presidente De Rebotti ha sottolineato, nel suo intervento, “l’impossibilità di continuare a vivere e investire in questi luoghi, a queste condizioni”, ricordando che “tutti gli sforzi fin qui fatti, rischiano di essere vanificati dal fattore tempo. C’è il pericolo che le aziende rimaste scelgano di delocalizzare altrove la produzione e che i cittadini lascino il territorio”.

Si corre il serio pericolo di aver messo una mole di risorse in un sistema bloccato e di non ritrovare i veri protagonisti della ripartenza, che sono i giovani, gli imprenditori e i cittadini”. Il presidente ha concluso sostenendo che “non si possono applicare gli schemi della costruzione nella ricostruzione” e che “tutto ciò non può essere oggetto di una trattiva: ci aspettiamo che il Parlamento e il Governo diano più fiducia ai sindaci. Non vogliamo frenare l’entusiasmo delle nostre comunità a ripartire”.

Il sindaco Alemanno, in particolare, ha racchiuso in 18 punti le questioni più emergenti, a partire “dall’approvazione, nel decreto Milleproroghe, di correttivi alle norme del dl 123/2019 che consentano di rendere reale l’accelerazione della ricostruzione. Ma anche la riattivazione del Tavolo con il governo per avviare un lavoro per la ricostruzione, scaduto lo scorso 31 dicembre e ora in regime di prorogatio. Ma soprattutto, la necessità di affidare maggiori responsabilità decisionali e operative ai presidenti di Regione e di conseguenza ai sindaci, per far sì che la governance possa essere più vicina al territorio. E la nomina, in tempi strettissimi, del nuovo commissario straordinario per la ricostruzione, scaduto lo scorso dicembre”. Fra le altre richieste, anche “l’istituzione di una zona economica speciale ZES, per le aree colpite dal sisma, al fine di creare migliori condizioni per famiglie e imprese e permettere loro di scegliere di rimanere sul territorio”.

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