PERUGIA  – “Dopo aver  modificato  l’art.30 del Regolamento di polizia urbana, per vari motivi lo stesso è stato sempre disatteso, con la conseguenza che in ogni angolo e incrocio stradale della città sono in netto aumento i pseudo lavavetri, venditori vari, accattoni, spacciatori, che creano da tempo problemi di sicurezza stradale e alla persona”, ad affermarlo è il consigliere comunale perugino Carmine Camicia che informa di aver depositato stamani una proposta atta ad integrare lo stesso regolamento in base alle norme previste dalla legge Minniti ‘Daspo urbano’, “indicando anche le aree dove dovrà essere applicato”.

“La modifica – spiega camicia - prevede anche per gli inadempienti ammende da cento a trecento euro, con l’ordine di allontanamento di 48 ore dalle aree interessate. In caso di recidiva, invece, la sanzione triplicherà e il trasgressore sarà scortato all’esterno dell’area e verrà informato il questore, che potrà disporre l’allontanamento fino a sei mesi”.

Per Camicia “L’integrazione è stata necessaria visto l’aumento, negli ultimi anni, degli accompagnatori di carrelli nei centri commerciali, con relativo disagio e paura, in particolare modo da parte degli anziani. Inoltre, nei  parcheggi pubblici e nei pressi dei luoghi di culto, le norme previste sul fenomeno dell’accattonaggio sono state sempre disattese e, in questo ultimo periodo, gli accattoni, quasi sempre stranieri, sono più che aumentati sia in strada che davanti ai negozi. Tutti sanno che dietro a queste persone ci sono vere e proprie organizzazioni malavitose che sfruttano chi è costretto a chiedere soldi”.

“Le aree interessate – conclude il consigliere –, secondo la mia proposta, sono il centro storico, la stazione di Fontivegge, l’autostazione di Piazza Partigiani e il minimetrò. Oltre ai luoghi dove si terranno manifestazioni socioculturali, sportive e grandi eventi, le zone dove sono ubicate strutture sanitarie pubbliche e private e residenze assistite, scuole di ogni ordine e grado e le sedi delle università. Ma anche le aree verdi, i parchi, gli impianti sportivi, i cinema, i teatri, i centri commerciali, i parcheggi pubblici e i luoghi di culto”. In sostanza avrebbe fatto prima a dire l’intera città di Perugia, frazioni comprese.

 

Condividi