ROMA - “Il decreto Cura Italia che oggi ha ricevuto il via libera dall’Aula di Montecitorio ci ha consentito, come precisato dal ministro Catalfo, di andare incontro alle necessità di 19 milioni di lavoratori italiani. Abbiamo pensato a loro e alle loro famiglie: per sostenerli in questa fase così delicata abbiamo previsto infatti la possibilità di assentarsi dal lavoro attraverso un congedo parentale straordinario di 15 giorni per poter accudire i figli, che intendiamo estendere data la chiusura prolungata delle scuole. I lavoratori con figli fino a 12 anni rimasti a casa per la sospensione delle lezioni hanno diritto, in alternativa, a un bonus di 600 euro per pagare una baby sitter. Una boccata di ossigeno per milioni di italiani” – afferma la parlamentare 5Stelle in commissione Lavoro, Tiziana Ciprini. “Sono stati introdotti poi numerosi strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e per quelli autonomi di tutti i settori produttivi. Estesa la cassa integrazione, con un piano straordinario che da solo vale 5 miliardi di euro. C’è la sospensione di tutti i procedimenti di licenziamento in corso e ci siamo poi impegnati per il mantenimento dei livelli occupazionali in tutto il Paese e per tutte le imprese, anche quelle più piccole o le cooperative sociali, grazie all’estensione della cassa integrazione in deroga. Per quanto riguarda – prosegue Ciprini – i professionisti con partita iva e i lavoratori autonomi, che hanno pagato più di altri il prezzo del rallentamento economico provocato dal coronavirus, abbiamo previsto un bonus di 600 euro che stiamo lavorando per innalzare fino a 800 euro nei prossimi provvedimenti del Governo. Al 21 aprile le indennità già liquidate sono 3,2 milioni. E abbiamo raggiunto anche un altro importante risultato: grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle, il bonus è andato anche ai lavoratori iscritti a casse di previdenza private. L’obiettivo ora è quello di prorogare i benefici per altri due mesi. Infine – conclude Ciprini – abbiamo puntato sulla sicurezza aiutando le aziende che sono chiamate a garantire gli standard adeguati per i loro dipendenti e agevolando lo smart-working, che sarà ancor più fondamentale una volta entrati nella fase 2”.

 

 

 

   

 

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